La quota vincente

Tour de France 2020, si conclude un giro folle e inaspettato! Analisi, pronostici, quote antepost e favoriti tappa 21!

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Tour de France 2020 pronostici: si corre finalmente la Grande Boucle dopo il rinvio causa Coronavirus. Chi sono i favoriti per la vittoria finale?

Tutto quello che c’è da sapere sul Tour de France 2020 con pronostici, favoriti, analisi e quote nel blog sul ciclismo firmato B-Lab Live!

Pronostici ciclismo, blog pronostici, analisi e news di Francesco Defano – #FrankyDefa

#ColVentaglioNonSbaglio, il blog sul ciclismo a cura del nostro Francesco Defano dove trovare periodicamente analisi, favoriti, news e tutte le migliori quote relative alle corse sulle due ruote, dalle grandi classiche di un giorno ai giri di tre settimane. Scopriamo insieme il Tour de France 2020 pronostici, con favoriti, analisi, quote e percorso.

Nonostante tanta incertezza dovuta alla pandemia di Covid, è arrivato il momento del Tour de France 2020, che prenderà il via il 29 agosto da Nizza per poi concludersi il 20 settembre a Parigi. Dopo la cancellazione di tutte le corse nel periodo del lockdown e la lenta ripresa a partire da luglio, scatta dunque anche l’ora del primo grande giro a tappe della stagione, che sarà seguito da Giro (3-25 ottobre) e Vuelta (20 ottobre-9 novembre).

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Tour de France 2020, il percorso

Percorso particolare, con tante frazioni di montagna e tante salite ma senza tapponi particolarmente lunghi. A prima vista potrebbe sembrare un Tour nervoso ed esplosivo, con tante insidie e tante occasioni per fare la differenza, molti strappi e tragitti che richiedono la massima concentrazione fin da subito. Le tappe dure saranno comunque relativamente brevi e non supereranno mai i 200 km, dunque la battaglia potrebbe essere più aperta del previsto. Scalatori in ogni caso protagonisti, visto che sono previste solo alcune frazioni per velocisti e un’unica cronometro che terminerà però con una salita impegnativa.

Le 21 tappe

  1. Nizza-Nizza (156 km) **
  2. Nizza-Nizza (186 km) ***
  3. Nizza-Sisteron (198 km) **
  4. Sisteron-Orcieres Merlette (157 km) ***
  5. Gap-Privas (183 km) **
  6. Le Tel-Mont Aigoual (191 km) ***
  7. Millau-Lavaur (168 km) *
  8. Cazeres sur Garonne-Loudenvielle (141 km) ***
  9. Pau-Laruns (153 km) **
  10. Ile d’Oleron-Ile de Re (168.5 km) *
  11. Chatelaillon Plage-Poitiers (167.5 km) *
  12. Chauvigny-Sarran (218 km) **
  13. Chatel Guyon-Puy Mary (191 km) ***
  14. Clermont Ferrand-Lione (194 km) ***
  15. Lione-Grand Colombier (174.5 km) ****
  16. La Tour du Pin-Villard de Lans (164 km) ***
  17. Grenoble-Meribel (170 km) ****
  18. Meribel-La Roche sur Foron (175 km) ***
  19. Bourge en Bresse-Champagnole (166.5 km) ***
  20. Lure-La Planche des Belles Filles (36.2 km, cronometro) ****
  21. Mantes la Jolie-Parigi (122 km) *

 

Tour de France 2020 pronostici, le tappe

Tappa 1, Nizza-Nizza (156 km)

Grand Depart da Nizza, ancora dopo il 1981. Probabile epilogo in volata, ma attenzione ai tanti saliscendi piazzati lungo il tragitto che potrebbero rimanere nelle gambe degli sprinters. Secondo le quote sarà testa a testa Bennett-Ewan, per loro converrà eventualmente attendere gli ultimi chilometri live. Antepost si potrebbe invece dare fiducia a un velocista resistente e in gran forma come il nostro Nizzolo, fresco campione italiano ed europeo (quota 8.00).

Tappa 2, Nizza-Nizza (186 km)

Siamo sempre a Nizza, ma il percorso è più insidioso: due lunghe ascese nella prima parte e il temibile Col d’Eze nel finale, ripetuto due volte anche se la seconda non fino al termine. Probabilmente non assisteremo a distacchi importanti tra i big (pioggia e cadute permettendo), ma sarà già necessario farsi trovare pronti. La frazione sembra sorridere a cacciatori di tappe oppure fuggitivi, e sono tanti i nomi da fare a quota molto alta: su tutti Impey, quindi Van Avermaet, Schachmann, Mohoric e Stuyven. Alaphilippe è considerato il favorito ma bisognerà verificare le sue condizioni dopo la caduta di ieri, Higuita e Lutsenko sembrano adattissimi all’arrivo ma su di loro permane il dubbio di eventuali compiti di gregariato.

Tappa 3, Nizza-Sisteron (198 km)

Probabile nuovo epilogo in volata nella tappa che saluta la Casta Azzurra, anche se le difficoltà non mancheranno. Quattro GPM disseminati lungo il percorso e finale impegnativo che potrebbe sorridere a velocisti resistenti come Sagan, Bol e Kristoff. Bennett e Nizzolo potrebbero non essere al meglio dopo la caduta della prima frazione, sicuramente non sta bene nemmeno Ewan. Per lo slovacco potrebbe essere una buona occasione, ma occhio all’olandese in grande crescita.

Tappa 4, Sisteron-Orcieres Merlette (157 km)

Ancora tappa molto breve ma intensa, con ben 5 GPM a metter fatica nelle gambe dei corridori. Sarà il primo arrivo in salita, un’ascesa non trascendentale ma lungo la quale potremmo assistere ai primi botti. Tantissimi i possibili protagonisti, proviamo a stringere il cerchio: occhio a Yates (10), che abbiamo già visto pimpante, e a un altro scalatore esplosivo come Pogacar (15). Se i big dovessero marcarsi, spazio a corridori meno sotto osservazione come Higuita (15), Formolo (41), Mollema (51), Latour (67) oppure Herrada (81), Chaves (101) e Soler (101): c’è l’imbarazzo della scelta. Altra opzione sono i fuggitivi e in questo caso magari potremmo già vedere all’opera De Gendt (34) e Calmejane (51), anche se forse i due attendono tappe più impegnative.

Tappa 5, Gap-Privas (183 km)

Tornano in ballo le ruote veloci, in una frazione che presenta alcune difficoltà altimetriche di poco conto e tira spesso verso il basso. Il finale, però, potrebbe rivelarsi più intrigante del previsto visto che gli ultimi km sono tutti in leggera salita, e se fatti a ritmo sostenuto potrebbero anche ingolfare il motore degli sprinters. Dipende tutto dai finisseurs: se lasceranno fare alle squadre dei velocisti non avranno scampo, ma se prenderanno l’iniziativa avranno buone carte da giocare. Secondo le quote sarà un altro testa a testa Ewan-Bennett, attenzione perché questa volta l’australiano sarà marcatissimo. In caso di corsa più dura, il finale sembra adattarsi benissimo a Van Aert, Sagan, Pedersen e Trentin.

Tappa 6, Le Tel-Mont Aigoual (191 km)

Ancora un arrivo in salita, al termine di una giornata tranquilla nella prima parte e più movimentata nella seconda. Salite non particolarmente difficile a saggiare le gambe dei protagonisti. Per le quote favorito Roglic per il bis, ma a noi piace molto Pogacar (11) che pare in crescita. Occhio, perché dopo una giornata senza fuga i tentativi questa volta potrebbero essere diversi e di qualità: citiamo solo per fare alcuni esempi gli abbonati Herrada (23), De Gendt (26), Roche (26), Calmejane (67) e Zakarin (67). Outsider Kamna (23), lo attendiamo allo scoperto prima o poi.

Tappa 7, Millau-Lavaur (168 km)

Nuovamente chiamati in causa i velocisti, anche se nemmeno quest volata si preannuncia semplice e pulita. Ultimi km piuttosto semplici dopo un inizio mosso, ma la vera difficoltà potrebbe essere rappresentata dal vento. Non sarò facile per i team tenere chiusa la corsa e apparecchiare lo sprint per i capitani, ma le occasioni sono poche e vanno sfruttate. Occhio soprattutto a Bennett (4), desideroso di assicurarsi ulteriore vantaggio in chiave maglia verde, e Bol (5.50), che ha una squadra che lavora benissimo per lui. Outsider potrebbe essere il campione del mondo Pedersen (8.50), nell’ultima occasione fermato da una foratura e voglioso di riscatto.

Tappa 8, Cazeres sur Garonne-Loudenvielle (141 km)

La carovana approda sui Pirenei per una giornata contraddistinta da salite storiche che potrebbero regalare emozioni. Tre ascese importanti, la seconda categoria massima, e infine il celebre Peyresourd a decidere i giochi. Potrebbe essere ancora giornata da fuga, con i vari Zakarin, Formolo, Bilbao, Hermans in rampa di lancio. Attenzione perché i big che oggi sono rimasti attardati potrebbero provare a recuperare terreno: Pogacar e Landa su tutti.

Tappa 9, Pau-Laruns (153 km)

Altra breve frazione sui Pirenei, ma nemmeno questa sarà contraddistinta da un arrivo in salita. Cinque GPM di cui due di prima categoria: teoricamente sarebbe terreno per i big, considerando soprattutto che lunedì sarà tempo di riposo (e di tamponi), ma l’arrivo che prevede discesa e ultimi 8 km in piano potrebbero ancora favorire un attacco. Alaphilippe favorito numero uno secondo le quote (lontanissimo in classifica, potrebbe andare in fuga), ma occhio anche a Roglic (per la prima volta a quota alta e golosa), Pogacar e Bardet. Outsider Schachmann, Bilbao, Barguil, e da adesso in poi ci aspettiamo tanti attacchi della FDJ: Molard, Madouas e Gaudu su tutti.

Tappa 10, Ile d’Oleron-Ile de Re (168.5 km)

Dopo il primo giorno di riposo si riparte con una tappa semplicissima, adatta a riprendere confidenza con la bicicletta dopo le ore di recupero. Come sempre in queste zone, bisognerà stare attenti al vento, ma la volatona sembra la soluzione più probabile. Potrebbe finalmente essere il turno di Sam Bennett? La follia è Viviani, prima o poi da lui ci aspettiamo almeno un podio.

Tappa 11, Chatelaillon Plage-Poitiers (167.5 km)

Altra tappa sulla carta adatta alle ruote veloci, breve e praticamente senza difficoltà se si eccettuano rotonde e spartitraffico. Nell’arrivo all’Ile de Re abbiamo assistito a una volata piuttosto confusa, con la Sunweb che sembrava avere il treno migliore ma ha sbagliato clamorosamente i tempi. Grande equilibrio, Sagan e Viviani sono in crescita e potrebbero giocarsi il podio, ma Ewan e Bennett sembrano avere qualcosa in più. Sarà bene attendere il live per vedere come evolverà la situazione.

Tappa 12, Chauvigny-Sarran (218 km)

Ecco la prima tappa davvero enigmatica, una vera e propria “classica” trapiantata all’interno del Tour. Si tratta della frazione più lunga, mediamente mossa (quattro GPM di quarta, terza e seconda categoria) e con un arrivo in leggera salita adattissimo ai cacciatori di tappe. Le quote sono davvero altissime, proprio perché le possibilità sono quasi infinite: dalla fuga all’attacco dei finisseur dopo l’ultima salita. Proviamo a fare qualche nome tra i molti papabili. Sembra un tracciato disegnato apposta per Alaphilippe (6), Hirschi (19), Asgreen (29), Kragh Andersen (29), Benoot (34), Bettiol (34), Madouas (51), Sanchez (67), Valverde (67), Bilbao (81). Sarebbe anche un percorso fatto su misura per Kwiatkowski (126), che però fin qui sta soltanto lavorando per il capitano. Follia: Vuillermoz (201), Arndt (401).

Tappa 13, Chatel Guyon-Puy Mary (191 km)

Frazione da cerchiare in rosso, che sicuramente ridefinirà la classifica generale. Ben 7 GPM e costanti saliscendi, senza quasi un metro di pianura. Quote molto incerte e alte, a conferma di quanto l’esito possa sorridere sia ai big che a fuggitivi o attaccanti. Viste le quote vale la pena fidarsi di qualche uomo di classifica, Bernal (29) su tutti, seguito da Landa (23). Pericolosa come sempre la consolidata coppia slovena Pogacar (9) e Roglic (8), anche se forse troppo bassa rispetto ad alcuni avversari. Occhio anche a Quintana (34) e Lopez (67), che se in giornata potrebbero far male e sono anch’essi molto (forse troppo) alti. Tra le sorprese Gaudu (13), Pinot (21), Rolland (29), Chaves (34), Soler (34), mentre in caso di fuga non vanno ovviamente dimenticati i vari De Gendt (51), De Marchi (81), Herrada (81), Roche (101) e Gorka Izagirre (101).

Tappa 14, Clermont Ferrand-Lione (194 km)

Sulla carta parrebbe una tappa disegnata apposta per la fuga. Traguardo volante che forse porterà i velocisti a tenere la corsa chiusa nei primi km, quindi lunga ascesa che potrebbe dare il là agli attaccanti di giornata. Prevediamo che tantissimi nomi validi proveranno a inserirsi nella fuga, e i favoriti sono gli uomini da classica con spunto veloce visto che l’arrivo è insidioso ma non in salita. Il primo nome che facciamo è Trentin (già vincente a Lione), quindi Asgreen e Stuyven, che già ci hanno provato, ma anche Kragh Andersen Naesen. La sorpresa a quota alta potrebbe essere Mohoric. Da italiani speriamo inoltre che la EF lasci libero Bettiol di provare questa tappa che si addice alle sue caratteristiche. Visto quello che sta facendo, occhio anche al fenomenale Hirschi.

Tappa 15, Lione-Grand Colombier (174.5 km)

Si tratta di una delle frazioni regine di questo Tour, con la durissima ascesa finale che potrebbe davvero decidere in buona misura l’esito finale della classifica generale. Difficile che ci sia spazio per la fuga, i big potrebbero giocarsela in prima persona. Scontato dire che i due una spanna sopra gli altri siano Roglic e Pogacar: tra i due forse sceglieremmo il secondo, visto che in caso di scatto della coppia slovena la maglia gialla potrebbe accontentarsi del tempo guadagnato e lasciare il successo parziale al compagno di nazionale. Ci aspettiamo però il riscatto di Bernal (se avrà superato le ultime difficoltà) e magari anche un’azione di Landa. In caso di arrivo della fuga, pensiamo a Pinot, Rolland, Hirschi, Chaves e Martinez.

Tappa 16, La Tour du Pin-Villard de Lans (164 km)

Questa potrebbe essere la classica frazione da fuga di qualità. Tanti atleti in avanscoperta con grandi nomi anche tra le seconde linee più importanti: con la finalità di vincere la tappa se il gruppo darà il via libera, oppure fungere da testa di ponte e aiuto al capitano (anche per un eventuale attacco) se il gruppo deciderà di tenere la corsa chiusa. Sarà anche una bella battaglia per la maglia a pois. I nomi più caldi (tutti a quota piuttosto alta) tra i quali scegliere sono quelli di Hirschi, Kwiatkowski, Schachmann, Alaphilippe, Bilbao, Pinot, Barguil, Soler, Lutsenko. Citazione particolare per il nostro Madouas (consigliato antepost vincitore di almeno una tappa): nelle ultime ore la sua quota è crollata.

Tappa 17, Grenoble-Meribel (170 km)

Frazione regina di questo tour, con Madeleine e l’inedito e durissimo Col de la Loze. Una delle ultimissime chances per sovvertire la generale. Verosimilmente la Jumbo farà un gran ritmo e proverà a conquistare la tappa. Più difficile, forse, un arrivo della fuga. Questa volta scegliamo Roglic davanti a Pogacar: la maglia gialla proverà a chiudere definitivamente i conti. Le dure pendenze potrebbero anche agevolare un fisico scattante come quello di Lopez. Tra i possibili fuggitivi occhio a Carapaz, Hirschi, Pinot e Chaves.

Tappa 18, Meribel-La Roche sur Foron (175 km)

Ennesima cassa con il successo di Lopez, volgiamo adesso lo sguardo verso le ultime difficoltà: dislivello mostruoso anche nella frazione 18, che però con numerose salite e discese si presta maggiormente all’arrivo della fuga. Le squadre dei big hanno lavorato molto e potrebbero dar vita a una corsa nella corsa lasciando partire una fuga composta da uomini di qualità. Sarà importante il recupero dopo il tappone di Meribel, qualcuno potrebbe ritrovarsi inceppato. I nomi più gettonati e temibili per la fuga sono Hirschi, Carapaz, Schachmann, Chaves, Martinez e Pinot (punto interrogativo su di lui, lascerà almeno un segno?). Attendiamo appunto uno squillo di FDJ e Ineos, dunque oltre ai primi citiamo in seconda battuta Kwiatkowski e Sivakov, Reichenbach e Madouas. Discorso a parte per Alaphilippe, che sta centrando tutte le fughe ma non ha ancora il colpo di pedale perfetto. Probabilmente sta affinando la gamba per il mondiale, e la sua condizione cresce piano piano: le molte discese giocheranno a suo favore?

Tappa 19, Bourge en Bresse-Champagnole (166.5 km)

L’anomalo successo di Kwiato ci fa esultare ancora una volta, e con la frazione numero 19 potrebbe esserci ancora una volta l’arrivo di una fuga. Il tracciato sulla carta non è troppo difficile per un arrivo in volata, ma essendo a fine Tour le energie sono davvero poche. Se volata più o meno compatta sarà, il maggior indiziato pare ancora Van Aert (5.50), che ormai ha concluso o quasi il proprio lavoro per la maglia gialla e dovrebbe essere lasciato libero di fare la propria tappa. Potrebbe essere un arrivo adatto anche a Trentin (29), Stuyven (34) e Bettiol (51). Questi ultimi potrebbero anche inserirsi in un’eventuale fuga, e in questo caso le possibilità si moltiplicano: da De Gendt (51), Arndt (67) a Kragh Andersen (41), Boasson Hagen (51) e Asgreen (51). Ci si può anche divertire provando una paio di quote folli e alternative come Jungels (101), Politt (126), De Marchi (301), Van Baarle (126), Juul-Jensen (401), Castroviejo (501).

Tappa 20, Lure-La Planche des Belles Filles (36.2 km, cronometro)

Ultimi chilometri per provare a guadagnare posizioni nella generale. Cronometro atipica con una prima parte classica e la seconda caratterizzata dall’ascesa alla temibile Planche des Belles Filles. Storicamente le crono di fine giri vedono un appiattirsi delle differenze, visto che le energie sono poche per tutti, e riservano talvolta sorprese. Una crono normale vedrebbe favoriti i profili fuori dalla generale, che potrebbero essersi risparmiati nelle ultime tappe, ma la presenza della salita rimette prepotentemente in gioco i big della generale. Favorito d’obbligo ovviamente Roglic, grande cronoman e scalatore. A seguire nelle quote Pogacar e gli altri due Jumbo Van Aert e Dumoulin, occhio in particolare a quest’ultimo che potrebbe togliersi lo sfizio di vincere una tappa dopo un Tour da gregario. Attenzione anche agli outsider Kwiatkowski (17), De Gendt (41), Schachmann, (41) Martinez (51), Kamna (126). Le follie sono Van Garderen (401) e Jungels (601), buoni passisti e non particolarmente impegnati nelle ultime tappe.

Tappa 21, Mantes la Jolie-Parigi (122 km)

Clamoroso alla Planche des Belles Filles! Pogacar demolisce Roglic nella crono e gli sfila la maglia gialla all’ultimo respiro! Conclusione spettacolare per un Tour folle ed emozionante, e vicine due casse eccezionali per noi con Pogacar vincente (a 15) e Mas nei cinque (a 12)! Passerella finale sotto gli Champs Elysees con prevedibile volata, occhio alle possibili sorprese. Ewan e Bennett favoritissimi, tra i due forse preferiamo il primo che ultimamente si è risparmiato mentre l’irlandese ha dovuto curare la classifica a punti. Outsider Pedersen, Mezgec e Viviani. Occhio poi a Sagan: e se così come la maglia gialla, anche quella verde cambiasse clamorosamente padrone all’ultimo istante del Tour?

 

Tour de France 2020, le quote antepost e i favoriti

Si prospetta un Tour aperto a diverse soluzioni e con tanti corridori in grado di giocarsi le proprie carte. I principali favoriti Roglic e Bernal non si presentano al meglio in seguito a vari problemi fisici accusati durante l’ultimo Delfinato, e qualcuno potrebbe provare ad approfittarne. Molte le quote invitanti.

ROGLIC 2.62

BERNAL 3.50

DUMOULIN 8.00

PINOT 8.00

POGACAR 13.00

CARAPAZ 13.00

ALAPHILIPPE 21.00

BUCHMANN 23.00

LOPEZ 34.00

QUINTANA 34.00

SIVAKOV 34.00

LANDA 34.00

MARTINEZ 41.00

A. YATES 51.00

BARDET 67.00

Tour de France 2020 pronostici, le quote più invitanti

Partito alla grande in questa stagione Roglic, così come tutta la Jumbo. La caduta al Delfinato ci obbliga però a considerare quale sia lo stato di forma dello sloveno, visto che la quota è in forte salita ma pur sempre molto bassa. Forse è andato troppo forte troppo presto: aspettiamo di vedere come risponderà a queste prime tappe. Se la forma fosse buona sarebbe lui il nostro favorito, visto quello che sta facendo vedere, ma fino a poche ore fa sembrava addirittura in dubbio la sua partecipazione al Tour, dunque la cautela è d’obbligo. Attenzione di conseguenza a Dumoulin, che diventerebbe capitano. Bernal cerca il bis, ma i problemi alla schiena sembrano infastidirlo più del dovuto e anche in questo caso forse è meglio aspettare. Carapaz e Sivakov sono pronti eventualmente a subentrare da capitani.

Attenzione alle occasioni

Chi potrebbe trarre vantaggio dalla precaria forma dei due super favoriti? Innanzitutto Pinot (invitante a quota 8.00), che avrà una grande voglia di rivalsa dopo l’infortunio e le lacrime del 2019, e a questo punto diventa il nostro primo nome. A ruota guadagna posizioni Pogacar, altro nome da tenere in considerazione (13.00).

Se cercate il colpo a quota alta non mancate di provare Quintana (34), che ha una quotazione ancora troppo alta retaggio delle ultime delusioni, ma è apparso rinfrancato con la nuova maglia della Arkea e vale il tentativo.

 

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