La Cassazione ha decretato l’adottabilità del figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher, la cosiddetta ‘coppia dell’acido’, rigettando i ricorsi dei nonni materni e paterni mirati a ottenere un ribaltamento della sentenza disposta nell’ottobre 2016 dal Tribunale dei Minorenni di Milano e poi confermata dalla Corte d’Appello nel marzo scorso.
Il procuratore generale della Suprema Corte, Francesca Ceriani, nell’udienza del 30 novembre scorso aveva sottolineato come i genitori di Martina Levato fossero idonei a ottenere l’affidamento del nipote. “I figli non si tolgono nemmeno a mafiosi perché ogni bambino ha diritto a crescere nella famiglia dove è nato”, aveva detto il magistrato che però non hanno convinto i giudici.
La Cassazione, invece, ha stabilito che il bambino nato a Ferragosto del 2015 debba essere cresciuto da un’altra famiglia, soprattutto tenendo conto della “lunga detenzione” che aspetta la madre e il padre e gli “efferati delitti” che hanno commesso, renderebbero loro impossibile recuperare in tempo il giusto equilibrio per poter seguire il piccolo adeguatamente. Martina dovrà infatti scontare un totale di 20 anni di carcere, mentre il suo ex amante Boettcher ha accumulato condanne complessive pari a 37 anni di reclusione. L’avvocato Laura Cossar, che difende la ragazza, è pronta a dare battaglia e presenterà ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.