“Le sanzioni all’Iran sono state ufficialmente lanciate. Sono le più dure mai imposte, e a novembre raggiungeranno un altro livello. Chiunque farà affari con l’Iran non farà affari con gli Stati Uniti. Chiedo la pace nel mondo, niente di meno!”. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo aver ripristinato uniteralmente le sanzioni contro Teheran, mette in guardia chiunche voglia continuare a commerciare con gli Usa.
Nonostante l’avvertimento, l’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Federica Mogherini ha detto che sta incoraggiando le aziende europee ad aumentare i loro affari con l’Iran, dal momento che Teheran ha mantenuto gli impegni sul nucleare. Così come il vice ministro degli Esteri britannico Alistair Burt che alla Bbc ha dichiarato che che quella di lavorare o meno in Iran “è una decisione commerciale che spetta alle compagnie” e che la Gran Bretagna ritiene che l’accordo nucleare con Teheran sia importante “non solo per la sicurezza della regione, ma anche per la sicurezza mondiale”. Le sanzioni iniziano però a fruttare gli effetti sperati da Trump: la casa automobilistica tedesca Daimler ha comunicato l’interruzione delle sue attività nel Paese.
La Russia si è detta “profondamente delusa” dalla reintroduzione delle sanzioni statunitensi e farà “tutto il necessario” per salvare l’accordo sul nucleare con Teheran di cui Washington cerca di “minare” l’applicazione. Il governo russo ha fatto sapere che si impegnerà per proteggere i suoi legami economici con l’Iran. Critiche anche dalla Siria: “Queste azioni unilaterali sono illegali secondo il diritto internazionale e confermano che la politica dell’amministrazione statunitense è incline all’egemonia e all’arroganza, avendo perso credibilità nel mondo con il ritiro dall’accordo nucleare”. Damasco ha espresso “totale” solidarietà con l’Iran: “Di fronte alle politiche ostili dell’amministrazione statunitense, i leader, il governo e il popolo iraniano trionferanno”.
Le misure contro l’Iran, ripristinate dagli Usa in modo unilaterale, erano state sospese nel 2015 in seguito agli accordi internazionali sul nucleare iraniano. La prima tranche è entrata in vigore il 7 agosto e la seconda sarà attiva dal 5 novembre.