“Non si prende per il c… lo Stato. Se non si rispettano accordi siamo pronti a revocare tutti gli aiuti che sono stati dati”. Al tavolo della crisi Whirlpool nella sede del Mise, a Roma, il ministro Luigi Di Maio fa la voce grossa e minaccia di costringere l’azienda ha restituire i circa 25/27 milioni (tra governo e regioni Lombardia e Toscana) ricevuti dalla mano pubblica per affrontare la crisi ed evitare la chiusura.
Ed ecco la replica dell’azienda per bocca dell’ad, Luigi La Murgia: “Non vogliamo chiudere ma individuare soluzioni per garantire posti di lavoro sostenibili a lungo tempo. Oggi una soluzione non l’abbiamo”.
Ed ecco quella della segretaria nazionale della Fiom Cgil, Barbara Tibaldi: “Oggi è uscito chiaro da parte del governo oltre che dai sindacati che Whirlpool Italia è Whirlpool con Napoli. Ho fatto fatica a capire la posizione di Whirpool. Per tre volte ci hanno chiesto di ascoltare le loro proposte su Napoli. Gli abbiamo chiesto se c’è anche quella di non vendere Napoli, ma non sono in grado di dare una risposta e chiedono di vederci la prossima settimana. Di Maio ha detto che a fronte di una posizione come quella tenuta oggi, lui blocca tutti gli incentivi previsti per l’azienda e valuta la restituzione di quelli già erogati”.
E, a sostegno del ministro a 5 stelle, intervengono i senatori M5S della Commissione Lavoro di Palazzo Madama: “Il Governo, nella figura del Ministro Di Maio e del Vice Capo di Gabinetto del MiSE, Giorgio Sorial, è impegnato giorno e notte per risolvere la grave situazione venutasi a creare con Whirlpool, che venerdì scorso ha violato – unilateralmente – gli accordi sottoscritti al Ministero dello Sviluppo Economico il 25 ottobre 2018 non tutelando i 430 lavoratori dello stabilimento di Napoli. Lo scopo del tavolo di oggi al Ministero è quello di salvaguardare produzione e occupazione, ma una cosa deve essere chiara: con il MoVimento 5 Stelle alla guida del Paese certi atteggiamenti non sono ammessi, soprattutto se arrivano da chi, come Whirlpool, in questi anni ha usufruito di 25 milioni di euro di soldi pubblici. Dal canto nostro, vigileremo affinché tutti i lavoratori coinvolti in questo spiacevole episodio vengano tutelati. Siamo certi che, anche stavolta, il Ministro Di Maio saprà trovare la migliore soluzione possibile”.
Ma il Pd attacca attribuendo ai ritardi e alla latitanza dello stesso ministro quanto è accaduto: “Quella del vicepremier Di Maio è solo una sceneggiata sulla drammatica vicenda Whirlpool, anche di pessima qualità. Un Ministro latitante da mesi sulle più importanti vertenze di aziende in crisi, arrivate ad oltre 150 e circa 280.000 lavoratori con il posto di lavoro a rischio, non può pensare che tra una campagna elettorale e l’altra si possa ritagliare uno spazio per ‘farsi rispettare’, se per mesi non ha vigilato su un accordo sottoscritto da lui stesso con l’azienda”. Lo scrive in una nota la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli.