Sul reddito di cittadinanza “la Lega vuole vederci chiaro”. Matteo Salvini spiega così il motivo della sua visita nella sede del’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) dove ha incontrato il presidente Domenico Parisi. Tra le proteste dei lavoratori precari della stessa agenzia il leader del Carroccio torna anche sulla manifestazione del centrodestra unito del 2 giugno e sulle violazioni delle norme di distanziamento taglia corto: “Il problema degli italiani è la cassa integrazione e siamo qui per risolverli”.
“Siamo qui a chiedere quanti percettori di reddito di cittadinanza hanno avuto una offerta di lavoro e quanti l’hanno accettata, per capire insomma se funziona”, spiega il leader della Lega, che finisce nel mirino dei manifestanti presenti, alcuni dei quali gli danno dello “sciacallo”.
Sulla proposta di dialogo col governo avanzata da Silvio Berlusconi Salvini non sembra molto convinto: “In questo momento siamo in aula alla Camera dei deputati a discutere di decreto scuola, col ministro assente. Se si vuole ragionare di dialogo, di lavoro, di scuola, noi siamo pronti ma se devo giudicare dalle presenze e dalle assenze alla Camera dei deputati, il dialogo da parte del Governo non lo si vuole”, le parole dell’ex vicepremier.
Qui Roma, in diretta dalla sede dell’ANPAL (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) per vederci chiaro sul…
Pubblicato da Matteo Salvini su Mercoledì 3 giugno 2020
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Poi l’accusa più dura, dopo l’incontro col presidente di Anpal Domenico Parisi: “C’è in corso un litigio tra Pd e 5 Stelle che blocca il funzionamento dell’azienda, come sulla vicenda Autostrade”, afferma Salvini sempre in diretta Facebook. “Non sono pentito del reddito di cittadinanza, il problema è che da qualche mese c’è totale confusione e il sistema per incrociare domanda e offerta è fermo”, spiega ancora il leader della Lega. “Se ce la vogliamo dire tutta – conclude il numero uno del Carroccio – gli italiani rischiano di buttare via alcuni miliardi di euro perché ci si è messa di mezzo la Cigl, a cui fa comodo questa poltrona, questo incarico e questo palazzo”.