Le linee guida per la riapertura delle scuole a settembre non piacciono a nessuno, anzi hanno scatenato una pioggia di critiche che hanno preso di mira, ancora volta, la ministra Lucia Azzolina.
I primi a contestare il Piano diffuso ieri sono stati i presidi degli istituti. “Non contiene indicazioni operative nè definisce livelli minimi di servizio, si limita a elencare le possibilità offerte dalla legge sull’autonomia, senza assegnare risorse ulteriori e senza attribuire ai dirigenti la dovuta libertà gestionale”, spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi. “Autonomia – spiega ancora il dirigente ai microfoni di Sky TG24 – non può voler dire solamente che ci devono pensare le scuole. Così come la questione degli spazi non possiamo risolverla dicendo alle scuole di trovare degli spazi o inventarsi qualcosa nei musei”.
All’attacco del governo e della ministra dell’Istruzione le opposizioni. Per la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini si tratta di un piano “impresentabile” perché “delega tutte le responsabilità all’autonomia” dei presidi senza linee guida efficaci e risorse. “Lucia Azzolina continua a gettare nel caos la Scuola, i bambini, i giovani, le famiglie”, aggiunge la vicepresidente della Camera e deputata azzurra Mara Carfagna.
Per Giorgia Meloni la ministra “si comporta come Ponzio Pilato”. “Utilizza l’autonomia scolastica come pretesto per lavarsi le mani e scaricare sui presidi e gli enti locali tutte le responsabilità sulla riapertura a settembre delle scuole”, afferma la presidente di Fratelli d’Italia esprimendo la sua solidarietà ai sindaci, ai presidi, ai docenti e a tutto il personale della Scuola. “La Scuola merita certezze, non la superficialità e l’incompetenza della Azzolina”, attacca la leader di Fdi.
“Ancora una volta il ministro Azzolina ha dimostrato la sua inadeguatezza gettando la Scuola nel caos anche per il prossimo settembre: studenti, insegnanti e famiglie completamente abbandonati”, si legge in una nota firmata dai deputati della Lega in commissione Cultura. “È inaccettabile – prosegue il comunicato – che i presidi e i direttori degli istituti debbano decidere e organizzare da soli la ripartenza”.
Ma il Piano scuola non convince nemmeno all’interno della stessa maggioranza di governo. “Non sono abituata a commentare indiscrezioni ma, se venissero confermate le bozze sulle linee guida si potrebbe dire che ‘la montagna ha partorito un topolino’”, fa sapere Lucia Ciampi, deputata del Pd della commissione Cultura. “Spero che il documento ufficiale – prosegue l’onorevole dem – venga migliorato prima di essere approvato definitivamente”.
E il ministero finisce sotto accusa anche per quello che Regione Lombardia ritiene un grave ritardo. “Attuare incisive misure di cambiamento organizzativo dell’organizzazione scolastica in così poco tempo, sarebbe già stato difficile in tempi ordinari. Figuriamoci in un periodo così particolare, dopo una pandemia mondiale in cui la Scuola sta pagando un prezzo troppo alto per gli studenti e le loro famiglie”, sottolineano il governatore Attilio Fontana e l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Melania Rizzoli.
Scuola e ripartenza: è caos, tutti contro la ministra Azzolina
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