Bologna, 17 nov. (LaPresse) – “Quando ero piccolo sognavo di fare lo scrittore, non il cantautore. E alla fine ho fatto entrambi. Ho scritto il libro ‘Un matrimonio, un funerale, per non parlare del gatto’, che è una serie di racconti, alcuni dei quali erano già stati pubblicati da una piccola casa editrice di Pistoia, ma senza troppo successo. A Mondadori sono piaciuti e ne ho scritti cinque nuovi. Dopo un matrimonio e un funerale ho pensato che mancava qualcosa, così nel titolo ho associato anche un gatto: mi ha ispirato il libro di Jerome ‘Tre uomini in barca (per non parlar del cane)’ e così ho pensato a un gatto. Gli altri racconti sono di varia epoca. Quello dell’immigrato l’ho scritto per la prima volta nel 1960, quando facevo il giornalista alla Gazzetta di Modena: ho fatto due anni di giornalismo, soprattutto cronaca”. Lo ha raccontato Francesco Guccini alla conferenza stampa bolognese di ‘Se io avessi previsto tutto questo. Gli amici, la strada, le canzoni’, la sua prima opera ‘monumentale’ del cantautore, che uscirà il 27 novembre.
Musica, Guccini: Da piccolo sognavo di essere scrittore, non cantautore
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Bologna, 17 nov. (LaPresse) – “Quando ero piccolo sognavo di fare lo scrittore, non il cantautore. E alla fine ho fatto entrambi. Ho scritto il libro ‘Un matrimonio, un funerale,