(LaPresse) Oltre 300 ricercatori con stivali di gomma e attrezzatura da pioggia si sono diretti verso le colline fangose e boscose nel sud della Cina per cercare di trovare la seconda scatola nera dell’aereo della China Eastern che si è schiantato lunedì 21 marzo con 132 persone a bordo. Nessuno, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, è sopravvissuto. Tre giorni dopo l’incidente, frammenti di detriti più grandi sono stati rimossi dal sito, inclusa una sezione dell’ala bianca con il logo China Eastern rosso e blu. Sono state utilizzate pompe per drenare uno stagno d’acqua poiché, per il secondo giorno consecutivo, una leggera pioggia intermittente ha ostacolato lo sforzo di ricerca. Il Boeing 737-800 stava volando a 8.800 metri quando è improvvisamente precipitato in una remota area montuosa, provocando un incendio nella foresta circostante ripresa dalle immagini satellitari della NASA.
Cina, aereo precipitato: trovata un’ala del Boeing
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