Il tasso di Inflazione in Italia si attesta al 6,1% per quest’anno, per poi calare al 2,6% nel 2024. È quanto emerge dalle previsioni invernali della Commissione europea. Per il 2022, invece, il dato è pari all’8,7%, come da previsioni autunnali. Nelle scorse previsioni di autunno, la Commissione aveva segnalato un tasso di Inflazione pari al 6,6% nel 2023 e del 2,3 nel 2024.
“L’Inflazione Iapc (Indice armonizzato dei prezzi al consumo) – viene spiegato – è aumentata notevolmente nel 2022, alimentata dal forte aumento dei prezzi dell’energia. Si stima che abbia raggiunto il picco nel quarto trimestre, con una media dell’8,7% su tutto l’anno. Sebbene i prezzi internazionali delle materie prime energetiche siano per lo più scesi ai livelli del 2021, il loro aumento si è diffuso ai prezzi alla produzione e al dettaglio di alimenti, beni industriali e infine servizi. L’aumento dell’Inflazione nella seconda metà del 2022 si ripercuoterà nel 2023, ma si prevede che gli effetti base contribuiranno a ridurre il tasso annuo al 6,1%. Dinamiche salariali ancora contenute, dato il lento processo di rinnovo dei contratti collettivi e il meccanismo di indicizzazione molto parziale, nonché un’attesa stabilizzazione dei prezzi delle materie prime, sostengono la previsione del tasso di Inflazione al 2,6% nel 2024. L’Inflazione core è destinata a salire nel 2023 per poi tornare indietro gradualmente fino al 2024“.
Nel 2023 cala dal 7 al 6,4 nell’Ue
Le stime della crescita dell’Inflazione vengono riviste al ribasso dalle nuove previsioni di inverno della Commissione europea. Nel 2023 il tasso di crescita dei prezzi dovrebbe scendere al 6,4%, dal 7 previsto nelle previsioni a novembre , e nell’area euro dal 6,1 previsto al 5,6.
Rischi al rialzo nel 2024 da crescita salari
I rischi per l’Inflazione rimangono in gran parte legati agli sviluppi nei mercati dell’energia, rispecchiando alcuni dei rischi individuati per la crescita. Soprattutto nel 2024, prevalgono i rischi al rialzo per l’Inflazione, poiché le pressioni sui prezzi potrebbero rivelarsi più ampie e radicate del previsto se la crescita dei salari dovesse attestarsi sopra la media. E’ l’analisi della Commissione europea che oggi ha pubblicato le previsioni economiche invernali.
Picco superato, grazie a frenata prezzi energia
Dopo aver raggiunto il picco nel 2022, l’Inflazione si attenuerà nell’orizzonte di previsione Tre mesi consecutivi di moderazione dell’Inflazione complessiva suggeriscono che il picco è ormai alle nostre spalle, come anticipato nelle previsioni autunnali. E’ l’analisi della Commissione europea che oggi ha pubblicato le previsioni economiche invernali. Dopo aver raggiunto il massimo storico del 10,6% in ottobre, l’Inflazione è diminuita, con la stima flash di gennaio scesa all’8,5% nell’area dell’euro – scrive l’Esecutivo Ue -. Il calo è stato guidato principalmente dal calo dell’Inflazione energetica, mentre l’Inflazione core non ha ancora raggiunto il picco. La previsione di Inflazione è stata rivista leggermente al ribasso rispetto all’autunno, riflettendo principalmente l’evoluzione del mercato energetico. Si prevede che l’Inflazione complessiva scenderà dal 9,2% nel 2022 al 6,4% nel 2023 e al 2,8% nel 2024 nell’Ue. Nell’area dell’euro, si prevede un rallentamento dall’8,4% nel 2022 al 5,6% nel 2023 e al 2,5% nel 2024.