“Ci vuole del coraggio a prendersela con quei cirenei, come me e Pisapia, che sono andati in posti dove i dirigenti del Pd si erano fatti di nebbia, tipo Genova e La Spezia, per cercare di arginare la destra. Segnalo dei tratti di ingenerosità che a molti appaiono persino canaglieschi”. Così Pier Luigi Bersani, in un’intervista al Corriere della Sera, torna sulle polemiche per i risultati dei ballottaggi. “Il Pd – aggiunge – sta sulle scatole a un numero crescente di italiani e ha tranciato i rapporti con una sensibilità di sinistra e di civismo. Renzi ha continuato a negare i problemi con un solipsismo sempre più arrogante. Meno tasse per tutti, flessibilità, bonus, i rapporti sociali sono irrilevanti, il nemico sono i Cinque Stelle, l’amico lo cerchiamo nei pascoli di destra. Così si tira la volata a una destra identitaria, sovranista e regressiva”. “La nostra proposta si rivolgerà anche al Pd e a tutte le forze di centrosinistra, sulla base dei contenuti”, dice il leader passato a Mdp, “la parola d’ordine è protezione. La destra la interpreta in modo regressivo, noi dobbiamo interpretarla basandoci sull’uguaglianza e cambiando le politiche di Renzi, ma anche le nostre politiche di vent’anni fa. Io non le rinnego, ma siamo in un una fase diversa. Non abbiamo più tempo. Se il Pd non è in grado di fare una discontinuità netta, vada pure dove lo porta il cuore. Noi con la destra non ci andiamo”.
Bersani: Canagliesco incolparci, Pd vada dove lo porta il cuore
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