All’origine dell’aggressione che ha portato alla morte di Niccolò Ciatti, il giovane di Scandicci morto ieri in Spagna, ci sarebbe stata una spinta casuale nella calca dei ragazzi che ballavano. A dimostrarlo sono i video ripresi dalle telecamere di sorveglianza della discoteca St.Trop’s di Lloret del Mar e lo confermano le prime testimonianze degli amici di Niccolò.
In pochi secondi i tre ragazzi colpiscono ripetutamente al volto con dei pugni la vittima, che nemmeno fa in tempo ad accorgersi di quello che sta per accadergli. E, quando Niccolò è già a terra, uno dei tre aggressori gli sferra un calcio in testa, lasciandolo privo di sensi. Le testimonianze di chi ha assistito alla rissa e il filmato di quei momenti sono ora al vaglio degli inquirenti spagnoli che aspettano i risultati dell’autopsia sul corpo del giovane di Scandicci. I tre ventenni russi arrestati sono indagati per omicidio.
“Per me Niccolò è come l’ossigeno, senza mi sento soffocare. Mi ha dato l’anima. Non il cuore, non l’amore: troppo di più. Tutti devono sapere quanto ci amavamo. Sapere cos’era per me e cos’ero per lui”, scrive così, sul suo profilo Instagram, Ilaria, 20 anni, la fidanzata di Niccolò Ciatti, che intorno alle 3 del mattino di sabato scorso è stato pestato nella discoteca ‘St.Trop’s’ di Lloret del Mar, sulla Costa Brava, in Spagna, ed è morto il giorno successivo nell’ospedale Trueta di Girona. Lo chiama “il mio gigante buono” e su Instagram gli scrive, prima di partire per la Spagna insieme ai genitori di lui: “Aspettami non ci metto tanto, te l’ho già detto”. I due stavano insieme da un anno e nelle prossime settimane sarebbero dovuti andare a vivere insieme
“Ho visto la metà di questo video terribile, perché come padre non ci sono riuscito. Mi sono ripormesso di non farlo vedere a mia moglie ma lei lo ha già visto. È la dimostrazione delle bestie che abbiamo di fronte, perché non sono esseri umani, ma bestie. Lo hanno ammazzato come un cane, neanche un cane si merita una fine così. Queste tre persone lo hanno spinto perché cercavano solamente le botte, erano paramilitari, non lo so cosa sono. E la cosa triste è che tutti sono stati a guardare impotenti. Forse qualcuno intervenendo poteva evitare quelle botte alla testa che lo hanno ammazzato”. Lo ha detto ai microfoni del Tg1 il padre di Niccolò Ciatti, il 22enne di Scandicci (Firenze) che intorno alle 3 del mattino di sabato scorso è stato pestato nella discoteca ‘St.Trop’s’ di Lloret del Mar, sulla Costa Brava, in Spagna.