Alfano attacca il Pd dopo lo strappo sulla legge elettorale. In un momento “così delicato” dove “non si vota per la legge elettorale, ma si vota lo scioglimento delle Camere, io non capisco l’impazienza del Pd di portare l’Italia al voto tre o quattro mesi prima in piena legge di stabilità. Rivolgo un appello al Pd prima della loro Direzione: pensino all’Italia e al danno, questa impazienza di rientrare a Palazzo Chigi avrà un costo salatissimo“, dice il ministro degli Affari Esteri e leader di Ap, parlando alla Farnesina. “Non abbiamo la questione della soglia, ma ne abbiamo una di principio”, noi “ci uniremo ad altri e supereremo la soglia del 5%, se sarà questa”, prosegue Alfano.
E già ieri dopo l’incontro con Renzi il ministro degli Esteri aveva detto che le posizioni reastano “molto distanti”. “Spero che si possano avvicinare nei prossimi giorni, anche se penso che il tempo ormai si vada assottigliando”, aveva aggiunto Alfano.
Sembra invece reggere l’accordo dei dem con M5s e Fi sul sistema ‘tedesco‘: c’è l’ok a un sistema proporzionale puro, quindi, ‘corretto’ in senso maggioritario da una soglia di sbarramento al 5%. Ed è proprio la soglia a non piacere ad Alfano.