Mercoledì i legislatori algerini hanno presentato un disegno di legge che contempla nel testo 7 articoli per vietare i viaggi o qualsiasi contatto diretto o indiretto con Tel Aviv.
Il deputato della “Società per la pace”, Youssef Ajesa, ha dichiarato ieri di aver presentato il disegno di legge per la Presidenza del Parlamento a nome dei rappresentanti del suo partito.
Il movimento “Società per la pace” è un partito islamico che costituisce il più grande blocco di opposizione nel parlamento algerino. Lo stesso testo di legge era stato presentato al Parlamento da deputati di diversi partiti politici già nel gennaio 2021.
La posizione fieramente anti israeliana, tacciata talvolta di antisemitismo, di Algeri risale a molto prima dei cosiddetti Accordi di Abramo del 2021 e sembra essere sentimento ben radicato nella società tanto che per l’esercito, i politici e i media algerini lo Stato d’Israele viene spesso indicato come “l’entità sionista” nonché fonte di gravi problematiche per il Paese nordafricano, vengono ricordae in questa chiave diverse esternazioni de Primo Ministro algerino, Abdelaziz Djerad, già nel dicembre 2020 quando parlava di “operazioni estere volte alla destabilizzazione dell’Algeria”, sottoineando “una volontà di attaccare l’Algeria con l’arrivo dell’entità sionista alle porte dell’Algeria” o quando sempre nel 2020 Algeri aveva denunciato gli europarlamentari come “sionisti”, per aver protestato contro violazioni dei diritti umani in Algeria.
Fece scalpore nel novembre 2015 la diffusione in rete di un assai controverso video in cui soldati algerini, durante un’esercitazione di marcia ordinata della gendarmeria nazionale, cantano a gran voce un “appello a massacrare gli ebrei”, utilizzando il termine “alyahoud” ossia gli ebrei in lingua araba.