La partita contro il Rapid Vienna non lascia alternative alla Dinamo di Kiev, ex squadra del grande Shevchenko e allenata dal grandissimo Oleg Blokhin: “E’ vero che ci basta solo un punto per tenerci gli austriaci alle spalle e qualificarci al secondo posto del nostro girone – ha detto lo storico attaccante della grande URSS di qualche anno fa, ormai 61enne (nella foto) – ma questo non fa parte della nostra mentalità e nemmeno della logica con la quale bisogna affrontare una partita di calcio che è decisiva”.
Anche perché il Rapid ha dimostrato di avere qualità offensive, di sapere segnare e di rendersi pericolosa aggiungiamo. La storia del girone G è facile. Il Genk arimeticamente primo, affronta il Thun che è invece definitivamente fuori dai giochi. Quindi il futuro di Europa League si gioca tutto tra Dinamo e Rapid, nel gigantesco e gelido Olimpiysky. A ottobre nella gara d’andata fintì 2-2 al termine di una partita bella e spettacolare nel corso della quale tuttavia la Dinamo corse moltissimi rischi.
Uomo sotto gli occhi di tutti è Dragovic, difensore 22enne della nazionale austriaca che gioca nella Dinamo e protagonista di una gara non straordinaria nel 3-1 subito in Belgio dal Genk alla quinta giornata.
Il tecnico del Rapid Zoran Barisic giocherà in modo molto spregiudicato sicuramente con Boyd al centro dell’attacco e con ogni probabilità con due appoggi laterali avanzati in un 4-3-3 magari rischioso perché il contropiede della Dinamo è micidiale, ma che dovrà pur servire a trovare almeno un gol che apra la partita e rimetta in discussione la qualificazione. Si gioca alle 21.05.
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