Bisogna evitare di diffondere odio e sentimenti di inimicizia soprattutto attraverso i social network. Sergio Mattarella nel consueto augurio di Natale alle alte cariche dello Stato rivolge un appello “a tutti gli ambienti del nostro Paese, particolarmente a quello politico, a quello dei mezzi di comunicazione, a quello dei social”. “Chi suscita e diffonde sentimenti di inimicizia o, addirittura, di odio agisce contro la comunità nazionale; e si illude di poterne orientare la direzione – spiega il presidente della Repubblica -. L’odio che penetra in una società la pervade e si rivolge in tutte le direzioni, verso tutti e verso ciascuno”. Sono tutti presenti, dal neo premier Paolo Gentiloni alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, fino al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che torna al Quirinale per gli auguri di Natale, in ritardo, dopo anni di assenza.
Archiviata la campagna referendaria, che è stata dai toni aggressivi, spesso condannati dallo stesso Mattarella, bisogna ripristinare, dice il capo dello Stato davanti alla platea dei rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile, un “necessario clima di dialettica vivace ma corretta e seria quanto più grandi, impegnativi e talvolta drammatici sono i problemi che vanno affrontati e che richiedono la capacità di misurarsi con questioni complesse”.
L’inquilino dei Quirinale apre comunque il suo intervento manifestando “il sentimento di tristezza e di angoscia per gli attentati terroristici ad Ankara e a Berlino” e “il cordoglio per le vittime”. L’Europa è ancora una volta colpita al cuore dalla furia omicida del terrorismo, che in questi giorni vede sotto il suo attacco probabilmente un’altra vittima italiana. E’ ” grande” infatti “l’apprensione per la sorte di una nostra giovane connazionale dispersa nel luogo della strage a Berlino” aggiunge commosso Mattarella pensando a Fabrizia Di Lorenzo.
Poi il terremoto, altra grande emergenza, tra le priorità della presidenza della Repubblica e del governo nella fase della ricostruzione dei luoghi distrutti. Un evento che ha segnato il 2016 come un anno “carico di speranze e di difficoltà” che ha posto il Paese “di fronte a problemi nuovi e rilevanti per il nostro futuro” e “ci ha inferto sofferenze” come appunto il sisma che ha colpito Centro Italia “sopra ogni altra”. Dure prove che hanno anche messo in luce, ha sostenuto con orgoglio Mattarella, anche “quante energie positive, quante forme di solidarietà sono presenti nella nostra società”. A loro, alle popolazioni colpite dalla mancanza di una casa, di uno o più affetti, o semplicemente dalla privazione di una quotidianeità serena, Mattarella farà prima di Natale, “per rivolgere a loro gli auguri di tutti gli italiani per le prossime festività”.
Molti gli argomenti toccati, non ultimo il voto referendario sulla riforma costituzionale. Mattarella rivela come “l’alta affluenza al voto è stata la dimostrazione della solidità della nostra democrazia, in cui una cittadinanza, capace di attiva partecipazione, ha manifestato, con evidenza, la richiesta di essere protagonista delle scelte collettive”. Ora, con la legge Boschi bocciata dal popolo italiano, per una volontà “da non strumentalizzare e da non manipolare”, il presidente della Repubblica richiama all’importanza del “testo vigente” della Costituzione “che tutti dobbiamo amare e rispettare”.