Malta conferma la volontà di non intervenire sulla situazione di stallo in cui si trova la nave Aquarius della Ong SOS Mediterranée, proveniente dal Nord Africa e bloccata a 35 miglia dalla Sicilia con a bordo 629 profughi.
“Siamo preoccupati per la direzione scelta dalle autorità italiane in merito alla nave Aquarius che si trova in alto mare. Vanno manifestatamente contro le leggi internazionali rischiando di creare una situazione pericolosa per tutti coloro che sono coinvolti”, ha scritto su twitter il premier maltese Joseph Muscat. Secondomi maltesi, l’Italia “sta cercando l’incidente”: così hanno detto i consulenti della Difesa dell’esecutivo di La Valletta, certi che Malta non abbia alcun ruolo nella vicenda Aquarius e che quella di Roma sia una provocazione.
Nel frattempo l’Unhcr e Medici senza Frontiere lanciano appelli perché si intervenga al più presto. “Si gioca sulla pelle delle persone. In Libia – ha detto la portavoce Carlotta Sami (Unhcr) a Radio Capital – la situazione è ancora quella di un Paese in guerra e c’è un network di trafficanti che prospera. Il nostro appello è di considerarci a disposizione nel trovare delle soluzioni, in Italia, in Libia”.
Medici Senza Frontiere, presente a bordo dell’Aquarius, fa sapere che le persone a bordo pregano e chiedono con urgenza una risoluzione rapida e l’assegnazione di un porto sicuro. “Stiamo lavorando da tutta notte, vediamo di risolverla”, ha fatto sapere il ministro dell’Interno Salvini. Poi su Twitter chiarisce che la sua politica di chiusura è ferma: “Oggi anche la nave Sea Watch 3, di Ong tedesca e battente bandiera olandese, è al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l’ennesimo carico di immigrati, da portare in Italia. L’Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta C’È CHI DICE NO”.
“È necessario, stavolta, che tutti comprendano che il diritto internazionale non può prevedere un’Italia abbandonata a se stessa. Noi salveremo sempre le vite umane, ma #Malta è la spia di un’Europa che deve cambiare”, ha confermato il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli su twitter. “Stiamo aspettando l’ufficialità della risposta di Malta. Non si può parlare di gestione disumana”, ha poi ribadito al telefono con Skytg24. “Stiamo parlando di una soluzione che arriverà presto. A breve ci sarà una risposta. Noi chiediamo che vengano aperti i porti degli altri paesi”.
Il sindaco pentastellato di Livorno, invece, è di altro avviso. “Siamo pronti ad aprire il porto di Livorno e accogliere la nave Acquarius con il suo carico di 629 vite umane. Ho già dato la nostra disponibilità al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, e ne ho parlato con il presidente della Camera Roberto Fico”, recitava il post su Facebook di Filippo Nogarin, poi cancellato. “Io capisco perfettamente – proseguiva – che si voglia dare un segnale all’Europa, chiedendo un cambio di passo sulle politiche migratorie, ma questo braccio di ferro con Bruxelles non può essere fatto sulla pelle di centinaia di uomini, donne e bambini. Se voltiamo la testa dall’altra parte e smettiamo di ‘essere umani’, finiamo per non essere diversi dagli scafisti, che fanno affari giocando con la vita e la disperazione di migliaia di persone”. Il sindaco sottolineava che “Livorno è la città delle nazioni. È nata e si è consolidata come porto franco, come comunità di popoli diversi, capaci di integrarsi e crescere nel rispetto delle peculiarità di ciascuno. È il momento di riaffermare quali sono i nostri valori”.
Nel frattempo si fa sentire, in un’intervista su Repubblica, l’ex ministro Marco Minniti, che non approva le decisioni di Salvini. “Io i porti non li ho chiusi neanche quando in 36 ore arrivarono in Italia 26 navi. Non barconi, navi. Ventisei. Sbarcarono 13.500 migranti. Anche in quel caso, dimostrammo che umanità e sicurezza si possono conciliare”. “Quello di Salvini è un azzardo politico – sostiene Minniti -. E aggiungo: è un azzardo politico e umanitario, fatto sulla pelle di 629 migranti”, “il ministro dell’Interno dichiara di voler chiudere i porti italiani, Malta risponde che la competenza non è sua. Dunque, dove andrà la nave? Che faremo? A bordo hanno persone che necessitano di cure e di ristoro, non possono rimanere a galleggiare nel Mar Mediterraneo in attesa che i due governi si decidano. Oltretutto non posso non notare che l’annuncio di Salvini è stato diffuso mentre era in corso il voto delle elezioni amministrative. Mi auguro che questa mossa non sia stata studiata a tavolino per scopi elettorali”, “non fai un braccio di ferro con un altro stato dell’Unione per una nave sola, in un momento in cui non c’è emergenza. Si perde di credibilità. Cosi l’Italia, per l’eterogenesi dei fini, rischia di rimanere isolata in Europa”, “se qualcuno pensa di cancellare tutto il castello fin qui costruito con una scorciatoia, quale è l’annuncio della chiusura dei porti, si sbaglia. È una risposta pigra, che ci metterà solo in difficoltà”.