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Atletica, World Majors Marathons: la corsa alle 6 stelle che presto saranno 7

Foto AP-LaPresse - Tutti i diritti riservati
I runner le chiamano confidenzialmente ‘le six’. Sono le sei maratone del circuito Abbot World Marathon Majors: Berlino, Boston, Chicago, Londra, New York, Tokyo, tra le più famose e partecipate al mondo. E anche tra le più desiderate. Completarne una dà diritto a una stella, collezionandole tutte si conquista il six star medal, uno speciale medaglione a sei facce. Un trofeo ambitissimo dai maratoneti più incalliti pronti a correre in giro per il mondo – e a metter mano al portafogli – pur di ottenerlo. Partecipare infatti non è così semplice: bisogna avere tempi di qualifica da ‘top’ su gare precedenti, tentare la fortuna a un sorteggio con migliaia di partecipanti in cui pochi fortunati che ottengono il diritto di comprare la partecipazione alla gara, oppure affidarsi a uno dei tour operator specializzati che forniscono pacchetti viaggio e l’iscrizione alla maratona, di solito a prezzi non proprio economicissimi. Per esempio, la partecipazione alla maratona di New York costa, con un’agenzia, poco meno di 600 euro.
 
Eppure, questi ostacoli non bastano a scoraggiare le decine di migliaia di partecipanti in tutto il mondo: a oggi sono 8.143 i six medal finisher di 104 nazioni e di tutte le età (il più anziano ha 80 anni, la più anziana 77). La maggior parte provengono dall’ Europa e dal Nord America (3.658 e 2.271) mentre sono solo 93 gli africani, 461 i runner dell’America centrale e del Sud,. 1.391 gli asiatici, 269 gli australiani. All’inizio, peraltro, le maratone da completare erano solo 5: “La serie è iniziata nel 2006, la partecipazione di Tokyo fu annunciata nel 2012 ed è stata considerata dal 2013”, racconta a LaPresse Dawna Stone, Ceo di Abbott World Marathon Majors. Presto il numero crescerà ancora: “Uno degli obiettivi degli Abbott World Marathon Majors è quello di essere il più globale e accessibile possibile, quindi l’espansione in nuovi mercati è una parte importante della nostra strategia per raggiungere questo obiettivo”, spiega Stone. Al momento ci sono tre maratone candidate: la Sanlam Cape Town, la Blackmores Sydney e Chengdu, quindi un’africana, un’australiana e una cinese. La competizione è apertissima e si concluderà dopo un periodo di osservazione di tre anni, quindi non prima del 2025. “Il programma di candidatura AbbottWMM è un processo pluriennale, che richiede che la gara candidata soddisfi criteri rigorosi che includono l’eccellenza operativa, il calibro degli atleti d’élite e d’élite disabili, e l’esperienza complessiva dei partecipanti. L’AbbottWMM fornisce supporto alle gare attraverso questo processo e non vediamo l’ora di accogliere un candidato di successo nella famiglia Majors nei prossimi anni”, spiega l’Ad. L’interesse a far parte del circuito è evidente: se maratone come quella di New York si vendono da sole, godendo già di grandissima popolarità tra i runners, è evidente che per destinazioni come le tre in ballo – Cape Town, Sydney e Chengdu- si tratterebbe di una vera e propria svolta. “La popolarità delle Majors fa sì che ogni anno ogni gara riceva un numero di richieste superiore al massimo stabilito – conferma Stone – Le Abbott World Marathon Majors portano un enorme impatto economico nelle loro città ospitanti”. Qualche esempio: la maratona di Boston 2022 ha avuto un impatto economico di oltre 200 milioni di dollari, quella di Tokyo 16,59 miliardi di yen. Quale delle tre aspiranti la spunterà? Cape Town e Sidney – in lizza da quest’anno – hanno dalla loro il fatto di essere in due continenti al momento ‘esclusi’ dalla serie delle Majors, mentre Chengdu – città nella provincia di Sichuan – aspetta già dal 2019 e ha dalla sua l’organizzazione affidata a un colosso come la Wanda Sports e capacità di attrarre l’enorme potenziale del mondo cinese e asiatico: nel 2018, sottolineava una nota, 6.155 runners da Cina, Hong Kong, Macao and Taiwan avevano partecipato alle maratone del circuito.
 

Qualsiasi sia la scelta, e come questo cambierà il programma è ancora da vedere: “Siamo ancora in fase di discussione e sviluppo. Condivideremo eventuali notizie e aggiornamenti con largo anticipo rispetto a eventuali modifiche apportate”, assicura. Intanto aumentano i partecipanti: “Il nostro pubblico aumenta ogni anno grazie alla visibilità alle maratone, ai nostri canali di social media, al nostro nuovo podcast e ai corridori che condividono le loro esperienze con i loro amici e follower”, conferma Stone.

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