Il Cairo (Egitto), 11 lug. (LaPresse/EFE) – L’attentato avvenuto davanti al consolato italiano al Cairo mirava al giudice egiziano Ahmed Fudali, che aveva lasciato il luogo pochi minuti prima dell’esplosione. È quanto sostiene il magistrato stesso parlando con Efe. È stato “un tentativo di assassinarmi”, dice il giudice, che è un convinto sostenitore dell’attuale presidente egiziano Abdelfatah al-Sissi. Fudali spiega che si trovava presso l’associazione dei Giovani musulmani, la cui sede si trova di fronte al consolato e in cui occupa un alto incarico. Secondo la sua versione, l’autobomba non poteva sostare davanti alla porta della sede dell’associazione perché c’erano poliziotti di guardia che proibivano ai veicoli di parcheggiare. Il magistrato spiega che, quando l’esplosione è avvenuta, lui si trovava a circa 200 metri dall’autobomba.
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Autobomba al Cairo, giudice: Consolato Italia? Era attentato contro di me
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