Due squadre amiche e con molti aspetti in comune se consideriamo fallimenti, risalite, ambizioni e frustrazioni: tanto il Trapani quanto l’Avellino si sono trovate spesso a dover ricominciare praticamente da zero a un passo dai dilettanti o appena dentro i semiprofessionisti. Il Trapani, che oggi è nelle piene facoltà di giocarsi la promozione in Serie A attraverso i playoff giocava in eccellenza. E nel 2009, se non ricordiamo male, entrambe le squadre giocavano in Serie D e dunque tra i dilettanti in quello che era stato ribattezzato il girone della morte che annoverava anche il decaduto Messina e il ricco Milazzo. In quell’occasione fu l’Avellino ad arrivare a fatica ai play off per giocarsi la semifinale proprio contro il Trapani in una sfida tra squadre praticamente gemellate e rese vicine anche da drammi societari e difficoltà molto comuni. Qualcuno, presente alla sfida di Trapani, ricordano gli Ultras locali aver offerto acqua ai pochi tifosi irpini in trasferta. Le partite successive, sempre nelle leve inferiori, sono all’insegna dell’amicizia tra le tifoserie, degli stand enogastronomici e di un gemellaggio che non fa notizia. Perché purtroppo coltellate, bottigliate e incidenti sono molto più significativi: di una banale amicizia che dura da anni. Ora le due squadre si trovano con pieno merito in Serie B e con la possibilità di sfruttare i quattro turni che restano per centrare un playoff che coinvolgerà le squadre che arriveranno dal terzo all’ottavo posto compreso. Irpini ottavi con due punti più del Trapani che contro i lupi, nemici per un giorno, hanno voglia di giocarsi la grande opportunità per poi preparare al meglio il finale di un campionato ancora tutto da giocare e da decifrare.
Due gli squalificati, uno per parte: Zappacosta per l’Avellino e Pagliariulo per il Trapani. All’andata finì 1-1 con botta e risposta in rapidissima successione di Arini e Mancosu (nella foto). Ma stavolta il pareggio potrebbe non far comodo a nessuna delle due squadre, in particolare al Trapani che gioca fuori ma che se davvero vuole dare un seguito alle proprie ambizioni è costretto a recuperare.
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