Per Giovanni Tria è importante difendere l’indipendenza della Banca d’Italia. “È un’affermazione prettamente istituzionale, ovvia e già espressa”, ha chiarito la portavoce del ministro dell’Economia. “Le parole di Tria non sono indirizzate contro nessuno”, ha aggiunto, escludendo quindi che la dichiarazione sia un attacco ai vicepremier che si sono espressi sulla necessità di azzerare i vertici di Banca d’Italia e Consob.
Un pensiero, quello di Salvini e Di Maio, riconfermato dal ministro del Lavoro anche all’inaugurazione del Micam a Rho Fiera. “Adesso che si chiede a noi come governo, che veniamo consultati per procedura costituzionale per la nomina del direttorio di Bankitalia, se vogliamo confermare chi c’era prima, io dico no, c’è bisogno di discontinuità: è quello che stiamo dicendo sia su Consob che su Bankitalia, non è un fronte aperto, è semplicemente mantenere una promessa che abbiamo fatto agli italiani, cioè dire che quelle istituzioni che dovevano controllare i prodotti finanziari e gli istituti di credito non hanno fatto fino in fondo il loro dovere, quindi cambiamo persone”, ha dichiarato Di Maio. Il vicepremier ha voluto sottolineare che la decisione “non è un attacco all’istituzione Bankitalia o Consob, è che questo governo mette insieme due forze politiche che hanno sempre detto che se abbiamo centinaia di migliaia di risparmiatori sul lastrico, a cui abbiamo dato 1,5 miliardi in legge di bilancio per risarcirli delle truffe che hanno subito, è anche perché chi doveva controllare non ha controllato“.