(LaPresse) – Sale nuovamente la tensione a Beirut con una marcia contro il governo dopo la devastazione causata dalle esplosioni di martedì che hanno provocato oltre 150 morti. La polizia è intervenuta con lacrimogeni per disperdere alcuni dimostranti che lanciavano sassi contro gli agenti. In Libano è forte la sfiducia verso l’esecutivo per la grave crisi economica con un’ondata di proteste iniziata ad ottobre. Intanto il leader di Hezbollah, Nasrallah, nega ogni coinvlgimento del movimento sciita nelle esplosioni innescate da nitrato di ammoinio stoccato in un magazzino e assicura: “Nessun nostro arsenale al porto”.
Beirut, ancora proteste contro il governo: scontri
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