Blab PODCAST Napoli – Juventus: Blab è CHAT live, TV e STREAMING! Ascoltate i nostri show, sintonizzatevi su Sportitalia TV dal lunedì al venerdì alle 14.00 e collegatevi su blablive.com! Vi aspettiamo!
Blab PODCAST: Napoli-Juventus, il classico senza nome.
Ogni martedì, giovedì e sabato Simone Maggi ci fa scoprire storie note e dimenticate, piccoli e grandi istanti di vita che trasformano l’ordinario in straordinario.
Un appuntamento imperdibile di B-Lab Radio per chi vuole immergersi in tutta la magia dello sport.
Gli oltre 120 anni del calcio Italiano non hanno avuto solo la funzione di consegnare titoli meramente sportivi, di aggiornare freddi e inespressivi libri di statistiche, di riempire le pagine dei giornali finiti poi negli archivi delle testate o semplicemente nelle librerie e nei cassetti degli appassionati
Fin dai primi anni dalla sua diffusione questo nuovo passatempo importato dall’Inghilterra ha attecchito nel tessuto sociale del Paese in una maniera forse unica nel suo genere rispetto anche a tutti gli altri Paesi promotori della nuova disciplina sportiva.
Praticamente da subito, il calcio in Italia si è intelaiato con la società di un secolo, il 19°, che se ad oggi non è stato quello più importante nella storia dell’umanità quantomeno ha rappresentato un ponte tra un mondo antico e un futuro moderno.
In tutta questa evoluzione sociale politica e culturale il calcio è sempre andato a piè pari con tutto quello che succedeva intorno, tanto da diventare un testimone chiave di questi cambiamenti, quasi un mondo parallelo in cui i punti di contatto sono sempre stati tanti
Perché se lo specchio della società sono i vizi della società stessa, quale vizio migliore di uno sport che viene vissuto come una religione può identificare il mondo che lo circonda?
E allora ecco che i fatti calcistici nel nostro Paese hanno sempre assunto valenze molto più che sportive, proseguendo quel concetto di “panem et circenses” che fin dall’antica Roma era stato un modo a volte per distrarre a volte per compiacere la popolazione.
Perché colui che disse che la religione è l’oppio dei popoli, forse non viveva in Italia, se no si sarebbe velocemente accorto che dal ‘900 in poi l’unica cosa in grado di spostare l’opinione pubblica erano proprio i fatti di calcio.
Blab podcast Napoli Juventus: nord vs sud
È cosi che sono nati i discorsi da bar, una nazione di allenatori, i processi sportivi in televisione e per radio, ma non solo. È in questo campo che si sono spostate anche le lotte politiche, i conflitti di classe, le scuole di pensiero.
In tutto questo contesto e in tutto questo modo di intendere quello che da semplice sport è diventato autentico culto, quello che l’Italia ha aggiunto al calcio è la teorizzazione non solo dal punto di vista tecnico, ma anche filosofico.
Per quella tendenza che c’è nel nostro Paese di dover sempre dare definizioni, ed è questo passo successivo alla sua introduzione nella vita di tutti i giorni che ha trasformato semplici eventi sportivi in qualcosa di più, facendo sconfinare l’ambito prettamente tecnico in quello quasi letterario.
E allora ecco che se gli aedi dell’antica Grecia erano cantori di battaglie, quelli di oggi sono i giornalisti sportivi che nell’ultimo secolo hanno trattato le partite di calcio proprio come Omero descriveva i fatti della guerra di Troia.
È cosi che sono nate le definizioni, è cosi che sono nate le eterne sfide del nostro calcio, dalla più importante in Serie A a quelle meno note, ma non meno sentite, tra paesi vicini nei polverosi campionati dilettantistici.
Blab podcast Napoli Juventus: mondi opposti
È cosi che sono nati il Derby d’Italia, quello dell’Appennino, il Derby della Capitale, della Madonnina e della Lanterna, quello del Sud e via dicendo.
Tuttavia, nella centenaria storia del campionato Italiano c’è una sfida che sfugge ancora a una definizione vera e propria, perché, per quello che c’è sempre stato dietro, rinchiuderla nei confini di un modo di dire sarebbe oltreché riduttivo forse anche ingeneroso.
Una rivalità che poche volte è valsa la gloria, ma sempre ha significato qualcosa: mondi opposti, poteri completamente antitetici, una parte dell’Italia potente e autoritaria e un’altra complicata e che si è sempre sentita abbandonata dalle istituzioni.
Due città che in qualche modo si intrecciano anche per quei flussi migratori che negli anni del boom economico hanno sparigliato l’estrazione sociale di tanti territori Italiani, perché è quasi impossibile trovare una definizione per Napoli-Juventus: d’altra parte basta nominarle e tutto quello che c’è dietro è sottointeso.
La rivalità tra Juventus e Napoli è di quelle che può essere catalogata come la classica metafora di Davide contro Golia calcisticamente parlando, perché in senso generale è un qualcosa di molto più grosso e forse di unico in Italia.
Bianconeri e partenopei, salvo un periodo abbastanza circoscritto e ben chiaro nella storia del calcio, non hanno mai dovuto togliere qualcosa all’altra, ma, se non è l’unico, di sicuro è il primo caso in cui l’astio sportivo nasce da motivi ideologici.
Blab podcast Napoli Juventus: dualismo e sperequazione
Per raccontare la genesi di questo dualismo bisogna infatti andare indietro nel tempo, agli albori della storia del calcio in Italia, quando il pallone rimaneva circoscritto nel triangolo industriale Genova-Milano-Torino in linea con una politica che il Sud ha sempre accusato, quella di far progredire il Nord-Ovest e lasciare al suo destino il Meridione.
Cosi nella vita sociale, cosi nel calcio: l’attuale FIGC nacque nel 1898 e venne fondato proprio a Torino in modo da poter circoscrivere tutte le attività e le normative a quell’area geografica senza curarsi del fatto che a calcio si giocava già anche in Sicilia, Puglia, Calabria e Campania.
In pratica l’esigenza di regolamentare il mondo del pallone venne percepita prima di tutti al Nord e velocemente costituita per poter comandare e quindi favorire una certa elite, i primi campionati Italiani regolarmente organizzati erano poco più che interregionali e le formazioni del Sud non solo non erano invitate, ma nemmeno considerate.
Blab podcast Napoli Juventus: la FIAT salva i bianconeri
Ovvio che una situazione del genere comportò subito una spaccatura, in questo contesto la riforma Valvassori-Faroppa del 1912 è stato un primo atto di guerra mediatica e forse anche la prima mattonella in quella rivalità di cui si parlava, perché prima promotrice di un atto del genere furono proprio le realtà napoletane che convogliarono poi nel Napoli calcio.
In pratica si istituirono le categorie e le retrocessioni per permettere anche a formazioni provinciali di potersi sedere al banchetto delle irraggiungibili grandi del nord e che ebbe effetti collaterali fin da subito.
In pochi forse lo ricordano, ma l’anno successivo, il 1913, la Juventus rischiò di sparire per una crisi economica persistente: la retrocessione fu evitata con l’abile stratagemma di un ripescaggio nell’area lombarda, il fallimento grazie all’ingresso societario della FIAT.
Blab podcast Napoli Juventus: il CONI
Ovvio, però, che in questi anni rimaneva ancora un gap importante tra Nord e Sud e tuttavia la conformazione di un campionato più equamente distribuito si deve solo al regime fascista, quando il CONI, nel 1926, impose la vera a propria nazionalizzazione del calcio attraverso la “Carta di Viareggio”.
Il 1926 non è un caso che sia l’anno di fondazione del Napoli e non è un caso che a quello che si può definire il primo vero campionato Italiano parteciparono gli azzurri e la Roma, le due realtà più rappresentative di quel mondo che dal Nord non veniva considerato, ne’ nel calcio ne’ in tanti altri aspetti.
Il patrimonio genetico della rivalità tra Juventus e Napoli è ufficialmente creato da questi primi pioneristici anni della storia, ma c’è una fase successiva che interseca ancora di più i destini di queste due metropoli e delle loro realtà sportive e ancora una volta parte dalla storia sociale per sfociare in quella calcistica.
Blab podcast Napoli Juventus: il piano Marshall
Il piano Marshall fu uno dei piani politico-economici statunitensi per la riqualificazione dell’Europa nel post Seconda Guerra mondiale: in sostanza era uno stanziamento di fondi di cui l’Italia beneficiò come quarta nazione dietro a Inghilterra, Francia e Germania.
Gran parte di questi fondi vennero destinati al motore economico del Paese che era principalmente nel nord-ovest, potenziando le industrie già presenti sul territorio e ovviamente trascurando il resto del territorio.
Questo determina socialmente la più grande migrazione di massa della storia Italiana con milioni di persone che da Calabria, Sicilia, Puglia, Sardegna, Campania e Lucania si trasferirono a cercare fortuna al nord.
Blab podcast Napoli Juventus: il tifo simbolo di integrazione
E calcisticamente un’affiliazione alle squadre del territorio aveva alla base un motivo sociologico, perché tifare la Juventus, il Milan o l’Inter era anche un modo per i nuovi arrivati per farsi accettare o quantomeno per inserirsi sotto tutti i punti di vista nel nuovo strato sociale e nel nuovo territorio dove la gente presente sul posto denotava ancora una sorta di razzismo, nonostante fosse una contribuzione importante alla crescita di tutta la nazione.
E tutto si riduce ai discorsi di prima, tifare una determinata realtà per farsi accettare, il calcio dopo solo mezzo secolo dalla sua introduzione nella vita Italiana è definitivamente diventato una ragione sociale, prima ancora di una semplice passione o un semplice hobby.
È logico che a beneficiare più di tutti di questo “reclutamento” fu la Juventus, la squadra dell’industria più potente del Paese ma anche la realtà già più vincente del calcio Italiano.
Le basi sono poste per una rivalità tra le più accese del nostro calcio.
Blab podcast Napoli Juventus: le partite
Manca ancora una cosa: le partite.
La ciliegina sulla torta ad una storia nella storia che probabilmente non finirà mai, perché parla di culture diverse, opposte, nemiche.
La rivalità calcistica tra Juventus e Napoli vive principalmente di tutti gli altri motivi, anche perché sul campo per tanti anni non c’è quasi mai stata storia.
Blab podcast Napoli Juventus: dal 1928 a Maradona
Il primo campionato di Serie A del Napoli è datato 1928-1929, la Juventus aveva già vinto due scudetti e nello stesso anno si disputarono le prime due sfide: una vinta dai bianconeri a Torino per 3-1, una vinta dal Napoli al ritorno per 1-0, vittoria che fu fondamentale per la salvezza dei partenopei.
Il 1929-1930 è il primo campionato a girone unico. Juventus terza, Napoli quinto e l’anno successivo vide la prima vittoria del Napoli a Torino, ma anche la prima vittoria della Juventus a Napoli, avvalorata dalla vincita del terzo scudetto bianconero, primo dei cinque del quinquennio d’oro, un record battuto solo negli anni 2010 dal ciclo Conte/Allegri.
Blab podcast Napoli Juventus: la storia dei campionati
È qui che le strade cominciano a dividersi, perché mentre la Juventus diventa leader del campionato Italiano, il Napoli trova la sua dimensione nel centro classifica e la gara con la Juventus ha “solo” motivi di rivalsa sociale visto che sul piano sportivo non ci sarà più battaglia per tanti anni.
Il periodo del secondo dopoguerra marca un’ulteriore solco nella storia socio-sportiva di questa rivalità, anche se c’è una data da tenere a mente: 24 novembre 1957 e la vittoria per 3-1 del Napoli in casa della Juventus.
Da questo 3-1 a quello del 9 novembre 1986 passano 29 anni quasi esatti. Tre decadi di trasformazioni sociali, le rivoluzioni culturali degli anni ’60, le lotte politiche dei ’70 e il mondo che dopo il periodo buio della guerra fredda è pronto a cambiare.
Blab podcast Napoli Juventus: il primo scudetto
Tre anni più tardi cadrà il Muro di Berlino, aprendo a un’epoca di cambiamenti.
Il muro di Berlino del calcio Italiano, che aveva scricchiolato nell’83 quando a vincere fu la Roma, prima squadra del sud a laurearsi Campione d’Italia, si era inesorabilmente crepato nell’85, quando a salire sul tetto d’Italia fu la provinciale Verona.
E crollò fragorosamente il 10 maggio 1987. Gli 85.000 spettatori al San Paolo celebrarono il primo scudetto della storia partenopea, un successo che non si riduce al solo titolo sportivo, un successo che è rivalsa, semplicemente questo.
Non è stato solo affermare la supremazia sportiva, ma sovvertire le gerarchie del calcio e, quindi, quelle sociali, anche perché quella cavalcata oltre ad avere un condottiero che aveva capito subito e meglio di chiunque altro tutti i sentimenti che c’erano dietro, ha un giorno ben preciso.
Blab podcast Napoli Juventus: la punizione di Maradona
E quel giorno è il 9 novembre, 29 anni dopo la prima volta, prima volta anche che il Napoli si trovò in testa alla classifica da solo senza più mai, o quasi, abbandonare la vetta.
Quel 9 novembre 1986 è però a sua volta figlio di un’altra partita, o meglio di un altro fatto storico, perché il calcio certe volte è così.
Le gesta o il singolo gesto possono diventare di per se un evento isolato, un grado di separazione e se ai giorni nostri Napoli-Juventus è tornata ad essere una sfida d’alta classifica, forse, è perché in un pomeriggio d’autunno del 1985 a squarciare un insolito cielo grigio napoletano comparve un arcobaleno disegnato dal sinistro più controverso della storia del calcio.
La grandezza di certi gesti forse si capisce dopo e a distanza di anni quella punizione del più grande giocatore di tutti i tempi non è stato il semplice gol vittoria di una partita molto sentita, ma pur sempre una partita, ha dato una nuova dimensione a questa classica del campionato Italiano, anche se non è riuscito comunque a dare una definizione a Juventus-Napoli, due concetti troppo grandi per essere incatenati nella fantasia di poche lettere.
La storia della letteratura è piena di pagine memorabili dedicate allo sport: dai suoi grandi protagonisti, agli eventi che hanno lasciato il segno, fino a piccole storie di provincia ricche di poesia e magia.
Un appuntamento imperdibile di B-Lab Radio per chi vuole avere una libreria da vero campione.
Ogni venerdì Serena Garitta racconta il mondo della tv e dei personaggi da copertina: scandali del momento, pettegolezzi, le trasmissioni e i protagonisti più amati, tutte le novità di tv, cinema, musica. Lo show-biz come non lo avete mai sentito.
Un appuntamento imperdibile su B-Lab Radio per chi vuole riempirsi la vita di lustrini e paillettes.