Affari buoni e meno buoni: probabilmente comprare la vittoria dello scudetto da parte della Roma prima che iniziasse il campionato era un buon affare. Ma detto con il senno di poi la cosa ha relativamente poco valore: la squadra gioca a memoria, come se si allenasse con lo stesso tecnico da anni e non da pochi mesi. Corre come il vento. E ogni mattina, quando un Gervihno si sveglia in mezzo alla savana, un terzino sa già che dovrà sputare un polmone e mezzo sul campo prima di andare a dormire. E di Gervinho non avrà preso nemmeno il numero di targa.
Totti non accusa problemi legati alla terza età: ed è impressionante la forza mentale di una squadra cui tutte le cose stanno andando per il verso giusto. Forse perché hanno lavorato per fare in modo che il verso fosse proprio quello. Non diciamolo troppo forte, ma a giudicare da quello che stiamo vedendo e da quanto la quota della Roma è crollata nel corso delle ultime giornate dopo le sette vittorie consecutive, abbiamo davvero un campionato. Con una Juve da battere (non cambio idea), una Roma e un Napoli che controbatteranno (più di quanto avrei creduto) e qualche outsider che potrebbe alla lunga costare punti un po’ a tutti e magari fare la differenza. Al momento il titolo Roma scende ancora: e finché sale la classifica scenderà sempre di più. Beato chi l’ha comprato prima.
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Better Man