Sopravvalutato, raccomandato, incapace. La critica più divertente e grossolana è però di questi giorni, una sentenza del tribunale social: “Non ha ancora capito come far giocare l’Inter”.
Il guaio è che Mancini lo sa fin dal primo giorno del ritiro come la vuol far giocare: gli mancano solo alcuni interpreti, niente di eccezionale.
Partiamo da sopravvalutato e incapace. Mi ripeto aumentando la dose: se non bastano 6 titoli nazionali (2 da calciatore, Samp e Lazio), due coppecoppe e una Uefa, 13 coppe nazionali (tra campo e panchina, tra Italia, Inghilterra e Turchia) e 4 supercoppe italiane per capire e non poco di calcio, allora il 90 per cento dei nostri allenatori dovrebbe lasciare il posto ai tecnici di twitter e facebook, oltre che a qualche competentissimo giornalista – “raccomandato” si riferisce da anni al suo approdo alla Fiorentina: la leggenda narra che non avesse ancora il patentino quando la verità è più semplicemente un’altra: il patentino l’aveva eccome, ma il regolamento non contemplava il passaggio da vice allenatore (di Eriksson, alla Lazio) ad allenatore in prima nella stessa stagione. Per il “raccomandato” Mancini fu cambiata la vecchia norma dalla federazione di Carraro che era amico di Geronzi che era amico di Mancini che al mercato mio padre comprò.
Altra sottolineatura: uno dei 6 titoli (scudetto) Mancini l’ha vinto arrivando terzo, se non è un fenomeno lui!
Torniamo all’attualità: l’Inter che ha ipotizzato e che deve fare i conti con il Fair Play Finanziario e alcuni giocatori che non se ne vogliono o volevano andare (Santon, Taider, D’Ambrosio, Nagatomo) prevede Handanovic; Sala (o Montoya) Miranda Murillo Criscito Coentrao; Guarin (o Hernanes o Gnoukouri) Medel (o Melo?, anche se ha rinnovato, “perché ha i coglioni”) Kondogbia (in forte ritardo per problemi muscolari); Perisic (o Brozovic sulla trequarti) Icardi Jovetic (Palacio).
Una buona squadra, non uno squadrone. Per lo squadrone servono tanti soldi e pochi obblighi: tipo, si compra solo se prima si è venduto.
Volete criticare Mancini in modo serio: dategli del rissoso, del bulimico (se potesse, comprerebbe tre giocatori al giorno alla ricerca di una perfezione irraggiungibile) e dello snob: non sopporta le pippe, ovvero i giocatori che non trattano il pallone come lo trattava lui e che non danno tutto.
Ivan Zazzaroni
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