Separati in casa: io e mio marito. Lui fanatico di Federer e io di Nadal: lui convinto che il braccio dello svizzero sia un capolavoro che nemmeno Giotto poteva concepire, io certa che il fisico dello spagnolo fa una pippa (scusate l’ineleganza ma da noi si parla così) ai bronzi di Riace. Ed eccoci, qui alla vigilia di ogni Slam a discutere e ad analizzare chi dei due può avere la meglio sull’altro. Se il braccio cesellato di Re Roger o il gluteo scolpito del mio Rafa. Non posso lasciarlo senza cena: con buona pace di tutti si continua a vivere, a mangiare e a fare l’amore. Ma sul tennis subentra lo scontro anche pesante quando i due cominciano ad avvicinarsi alla sfida decisiva (Murray permettendo). Lui ha giocato sulla vittoria di Federer, io pure… ovviamente su quella di Nadal: le quote non le abbiamo nemmeno viste perché ormai la questione sta diventando di principio. Non si rischia la separazione e anzi, da quando si discute di tennis, si sta persino meglio insieme. Tanto che stiamo programmando un viaggio per andarli a vedere dove possibile, magari durate un torneo del Master 1000. Chiamatelo integralismo, guerra di religione. Ma quando leggo i pareri online dei fan di uno o dell’altro, noto che i partiti di Federer e Nadal dividono più di PDL e PD che ora sono pure alleati, di cosa non si sa.
Molto meglio discutere di braccia cesellati e glutei scolpiti. E alla fine, anche se a uno dei due tocca masticare amaro e stracciare lo scontrino, all’altro toccherà consolare il perdente. Amore… stavolta sappi che toccherà a te: cena sushi, e non voglio sentire ragioni.
Emanuela (Pontassieve)
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