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Brexit, ecco come funziona la successione di Theresa May

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Per succedere alla premier britannica Theresa May, che ha annunciato le sue dimissioni per il 7 giugno, bisogna prima essere eletti alla guida del Partito conservatore, una lotta per il potere generalmente caratterizzata fra i Tory da colpi di scena e pugnalate alle spalle. Gli aspiranti alla leadership e i nomi che si sono ventilati nelle ultime settimane sono diversi: da Boris Johnson ad Andrea Leadsom, da Michael Gove a Dominic Raab, Sajid Javid e Amber Rudd. Di seguito si illustra come funziona la scelta del leader conservatore.

COME SI SCEGLIE IL SUCCESSORE DI MAY. Chi aspira arrivare alla guida del Partito conservatore deve essere un deputato conservatore e beneficiare del sostegno di almeno due colleghi. Per prima cosa i deputati Tory si esprimono sui candidati in una serie di voti finché non restano solo due contedenti: a quel punto votano i militanti del partito, dopo una campagna di diverse settimane in tutto il Regno Unito. L’iter può talvolta essere più rapido: a luglio del 2016, per esempio, May arrivò al timone del partito senza passare dal voto della base a seguito del ritiro della sua rivale Andrea Leadsom. I Tory hanno annunciato che il successore di May sarà nominato entro il 20 luglio.

LA NOMINA DALLA REGINA. A nominare il nuovo capo del governo sarà la regina Elisabetta II. La sovrana sceglie la persona maggiormente in grado di avere la fiducia della Camera dei Comuni, il capo del più grande partito politico. In questo caso si tratta dei conservatori perché dispongono di una maggioranza assoluta alla Camera grazie all’appoggio del Dup, il piccolo partito unionista dell’Irlanda del Nord.

FINORA IL FAVORITO NON HA MAI VINTO. I bookmakers danno come favorito per la successione Boris Johnson, ex ministro degli Esteri e capofila dei Brexiteers, ma è anche vero che finora tra i conservatori il favorito non ha mai vinto. Nel 1965 Reginald Maudling era considerato il favorito, ma vinse Edward Heath; quest’ultimo nel 1975 provocò una nuova elezione per affermare la sua autorità e si pensava che ci sarebbe riuscito facilmente, ma non aveva fatto i conti con Margaret Thatcher, che ebbe la meglio nella sorpresa generale diventando la prima donna a guidare il Partito conservatore. Edward Heath non glielo perdonò mai. Nel 1990 fu Margaret Thatcher a fare le valigie dopo essere arrivata al ballottaggio con lo sfidante Michael Heseltine. John Major entrò allora in pista, battendo Heseltine. Nel 2005 David Davis era considerato vincitore, ma fu superato da David Cameron, un outsider giovane e modernizzatore. E anche nel voto del 2016 che terminò con la vittoria di May, l’ex sindaco di Londra Boris Johnson partiva favorito, prima che il suo alleato Michael Gove lo scaricasse obbligandolo a rinunciare.

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