Per Bergamo e per l’Italia intera. L’Atalanta da nerazzurra si veste simbolicamente di solo azzurro intenso per una notte unica, magica e dai contorni da favola, pronta per essere consegnata alla storia. “Siamo come la Nazionale: speriamo di rappresentare bene l’Italia. Tutti a fare il tifo per noi, questo è raro ed è bellissimo, ci riempie di orgoglio, ci dà una carica in più per fare una bella figura”, sono le parole del tecnico Gian Piero Gasperini che snocciola lentamente con un velo di commozione, consapevole di quante aspettative ci siano attorno ad una sfida dalle mille motivazioni perché “ci portiamo dietro tutti i sentimenti dei nostri tifosi. Dobbiamo rappresentare nel modo migliore il territorio, la capacità di reagire e di ripartire e se possibile regalare un sorriso”.
L’ora è arrivata, la sfida contro i colossi francesi del Psg di Neymar e Mbappè (che partirà dalla panchina) è arrivata, il quarto di finale di Champions League è il punto più alto di una provinciale che sogna di diventare regina. “Siamo qui per imparare ma anche per provare a vincere”, ha chiarito Gasp spiegando che ci vuole umiltà, dedizione e sacrificio ma anche il coraggio e la forza di chi sa di aver fatto il massimo e il meglio per meritarsi un palcoscenico così importante: “Siamo la dimostrazione che anche una squadra senza blasone può comunque fare bene e raggiungere traguardi attingendo a valori come l’idea, il gioco, le motivazioni, la passione e l’entusiasmo che ci circonda. Sono risorse illimitate. Tutto questo penso piaccia molto, in modo particolare abbiamo una responsabilità verso noi stessi, quella di non deludere, non tanto nei risultati ma proprio per questi stessi valori”, ha proseguito volendo con queste parole andare anche oltre la differenza economica enorme tra i due club. “Non faccio questo tipo di classificazione. Ci sono delle risorse che non erediti ma che sono a disposizione di tutti, e facciamo forza su quelle. Quelle economiche hanno un peso molto forte ma come Atalanta dobbiamo guardare a quello che abbiamo a disposizione”.
Neymar allora non deve fare troppa paura e per arginare il suo potenziale serve concentrazione, geometria ed equilibrio: “Il brasiliano è uno dei più forti giocatori al mondo, credo che il modo migliore per contrastarlo sia quello di giocare anche noi e metterlo in condizione di difendere. Abbiamo incontrato tanti giocatori forti, lui è uno di questi e penso che con l’attenzione e la concentrazione di tutti possiamo cercare di ridurne l’efficacia”.
Gasperini che dovrà rinunciare ad Ilicic e Gollini (mentre il Psg non potrà contare su Di Maria e con ogni probabilità su Verratti, non in perfette condizioni), avrebbe preferito non giocarsi l’approdo in semifinale con una gara secca ma con la tradizionale doppia di andata e ritorno: “Questa è una partita secca, tanti dicono che può essere un vantaggio. Io avrei invece preferito giocare in due partite, è una squadra che non abbiamo mai incontrato e non abbiamo parametri diretti. Abbiamo sempre fatto meglio nella seconda partita. Quindi dovremmo essere molto bravi da subito, con una buona posizione e un buon gioco. E’ una qualificazione ristretta di 90 minuti”. Tutto allora in una notte. Che Bergamo e l’Italia sognano magica.
Il Psg è pronto con i suoi super-assi a spezzare la favola bergamasca. E lo stesso tecnico tedesco Tuchel, consapevole dell’unicità dell’Atalanta per gioco e stile, non esclude l’ingresso di Mbappè da titolare puntando però molto sul genio di Neymar: “E’ un giocatore che ama la pressione, può assolutamente gestirla”. Vediamo se lo farà anche al cospetto della Dea.