(LaPresse) – Continua la disputa familiare per l’affidamento di Eitan, il piccolo di 7 anni di origine israeliana sopravvissuto alla tragedia del Mottarone lo scorso 23 maggio. Questa volta ad alzare la voce è stata la nonna materna, indagata dalla procura di Pavia insieme a Shmuel Peleg per sequestro di persona aggravato, dopo la decisione del marito di riportare il piccolo in Israele senza autorizzazione tramite un jet privato decollato da Lugano lo scorso 4 settembre.
Oggi Etty Peleg Cohen, moglie di Shmuel Peleg, ha parlato ai microfoni di Channel 13 ribadendo la posizione del marito: “E’ felice, mangia, è così su di morale, così contento. Siamo tutti con lui, non ci sono parole per descrivere la sua gioia. Eitan è cresciuto in una casa israeliana, ebraica. Parlavano ebraico, facevano le cene dello Shabbat. Ogni anni, due, tre mesi li trascorrevano in Israele. Quando loro non erano qui, io ero lì: sono una parte centrale della vita del bambino”.
Sempre la donna ha proseguito affermando: “Stiamo conducendo questa battaglia per un motivo soltanto: se oggi dobbiamo fermare le nostre vite per questo bambino è quello che facciamo. Stiamo tutti qui per Eitan. Solo Eitan conta”. “La vita di Eitan in Israele è una grande festa. Se la famiglia Biran vuole, possono prendere parte a questa festa, sono invitati a farlo, tutti sono invitati: non ci sono orari, giorni stabiliti, non ci sono tribunali, nulla”, ha concluso.
Le dichiarazioni della donna seguono quelle rilasciate la scorsa settimana dal marito Shmuel: “Ho perso la fiducia nella giustizia italiana. Eitan? Un giorno mi ringrazierà per averlo salvato”, aveva detto l’uomo in un’intervista all’emittente israeliana Channel 12.
Domenica a Tel Aviv è arrivata la zia paterna Aya Biran Nirko, la tutrice legale di Eitan giunta nel Paese con fonti diplomatiche per riportare il nipote in Italia. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione dal Tribunale di Pavia per l’adozione del piccolo, in occasione della prima udienza del processo in Israele per la tutela legale del piccolo, in programma giovedì 23 settembre, i legali della donna invocheranno il rispetto della Convenzione dell’Aja in materia di sequestro di minori.