La Corte d’assise d’appello di Firenze, presieduta dal giudice Maria Cannizzaro, con il giudice a latere Silvia Mugnaini e sei giudici popolari, ha confermato la condanna a 20 anni di carcere, emessa in primo grado, con rito abbreviato, dal tribunale di Pisa, per l’imputato Antonio Logli, giudicato colpevole di omicidio volontario e distruzione di cadavere della moglie, Roberta Ragusa, scomparsa dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme (Pisa), nella notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012.
I giudici fiorentini hanno ritenuto valida la ricostruzione dell’accusa secondo cui Logli, la notte in cui scomparve la moglie, fu scoperto al telefono con la sua amante e ne nacque un litigio sfociato poi in un omicidio e nella distruzione del cadavere di lei. Al momento della scomparsa Roberta Ragusa aveva 44 anni. Insieme al marito, Antonio Logli, gestiva una scuola-guida che si trova adiacente all’abitazione.