La quota vincente

Ciclismo, Vuelta a España 2021: analisi del percorso, favoriti, quote e pronostici ultima tappa

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Vuelta a España 2021: tappe, quote, pronostici. Edizione numero 76 del Giro di Spagna! Chi sono i favoriti per la vittoria finale?

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Vuelta a España, il percorso

Tutto pronto per la Vuelta edizione 2021. Dopo i due grandi giri e la prova olimpica, la corsa a tappe spagnola aprirà la parte conclusiva della stagione in attesa delle classiche autunnali. Si parte da Burgos sabato 14 agosto e si conclude a Santiago de Compostela domenica 5 settembre, solite ventuno tappe per un totale di 3.417 chilometri con il percorso che sarà aperto e chiuso da due attese cronometro. Ventitré i team alla partenza, con quattro squadre Professional.

I punti chiave

Prima chiamata alle armi per i big già alla terza tappa, quando il difficile Picón Blanco potrà fornire qualche interessante verdetto. Tra frazioni adatte a velocisti e cacciatori di tappe, si torna a fare decisamente sul serio alla settima tappa, con ben sei GPM e un’ascesa finale molto complicata a Balcón de Alicante. Occhio poi al muro di Valdepeña del Jáen, che alla tappa numero 11 potrà fare severa selezione all’arrivo. Tra le tappe numero 17 e 18 ecco la durissima due giorni che con ogni probabilità deciderà la corsa: arrivo proibitivo agli ormai notissimi Lagos de Covadonga e al massacrante Alto d’El Gamoniteiru. Ultimi chilometri a disposizione per gli eventuali inseguitori al primato nella crono conclusiva con arrivo suggestivo a Santiago de Compostela.

Le 21 tappe

  1. Burgos-Burgos (8 km, cronometro)
  2. Caleruega-Burgos (169,5 km)
  3. Santo Domingo de Silos-Picón Blanco (203 km)
  4. El Burgo de Osma-Molina de Aragón (163,6 km)
  5. Tarancón-Albacete (184,4)
  6. Requena-Alto de la Montaña de Cullera (159 km)
  7. Gandía-Balcón de Alicante (152 km)
  8. Santa Pola-La Manga del Mar Menor (163,3 km)
  9. Puerto Lumbreras-Alto de Velefique (187,8 km)
  10. Roquetas del Mar-Rincón de la Victoria (190,2 km)
  11. Antequera-Valdepeña del Jáen (131,6 km)
  12. Jáen-Córdoba (166,7 km)
  13. Belmez-Villanueva de la Serena (197,2 km)
  14. Don Benito-Pico Villuercas (159,7 km)
  15. Navalmoral de la Mata-El Barraco (193,4 km)
  16. Laredo-Santa Cruz de Bezana (170,8 km)
  17. Unquera-Lagos de Covadonga (181,6 km)
  18. Salas-Alto d’El Gamoniteiru (159,2 km)
  19. Tapia-Monforte de Lemos (187,8 km)
  20. Sanxenxo-Mos (173,6 km)
  21. Padrón-Santiago de Compostela (33,7 km, cronometro)

 

Tappa 21

Crono finale di 33,8 chilometri a Santiago de Compostela, su un tracciato non del tutto adatto a specialisti puri. Si parte infatti in pianura, dopodiché comincia una costante ascesa seguita da una discesa piuttosto tecnica. Quindi un altro strappetto, un tratto in piano e gli ultimi 4 chilometri in continua salita fino al traguardo. Roglic (quota ingiocabile) deve difendere 2’38” da Mas e 4’48” da Haig, la Vuelta sembra chiusa. Tratnik (8), Cerny (12), Cort Nielsen (17), Haga (21).

Tappa 20

Tappa dal percorso molto interessante, con tante salite non impossibili ma insidiose che la rendono simile a una classica del nord. Saliscendi continui e arrivo sulla salita finale di seconda categoria. Difficilmente Roglic andrà all’arrembaggio, considerando l’ampio vantaggio e la cronometro conclusiva. Bernal (12), Bardet (15), Pidcock (19), Poels (19), J. Izagirre (29), Vansevenant (41).

Tappa 19

Classica frazione da fughe, con tre GPM nella parte iniziale che saranno trampolino di lancio ideale per i coraggiosi della prima ora. Dopodiché la strada spiana anche se resta ondulata fino alla fine, quando si registrano anzi alcuni chilometri di leggera salita non catalogati come GPM. Nessun problema per Roglic. Trentin (9), Kron (15), Bagioli (17), Pidcock (26). Salendo di quota Senechal (34), G. Izagirre (67), Aberasturi (81).

Tappa 18

Vuelta di nuovo in mano a Roglic, autore di una capolavoro ai Laghi di Covadonga. Ora altra tappa durissima a decidere probabilmente la classifica finale, con tre salite impegnative (due di prima e una di seconda) prima dell’infernale Alto d’El Gamoniteiru, 14 chilometri al 9.8% con punte del 17%. Non ci si potrà nascondere, ma lo sloveno può gestire 2′ e 22” di vantaggio e forse potrebbe pagare lo sforzo di oggi. Ad attaccare saranno probabilmente Bernal e Yates all’assalto del podio, così come Haig; qualche chances anche per Mas che difficilmente metterà in crisi Roglic ma potrebbe consolarsi con il successo di tappa.

Tappa 17

Comincia la due giorni decisiva: prima tappa regina con la doppia scalata alla Collada Llomena (7,6 km al 9.3%) e l’assalto finale ai temutissimi Laghi di Covadonga (8 km al 9.3%). Salite e discese continue, ritmo serrato che può spezzare le gambe. Salita finale molto dura, potremmo assistere a distacchi importanti. Roglic (4.50) deve dare la sgasata decisiva per riprendersi la roja, occhio anche a Lopez (15) e a un Bernal in crescita (22). In caso di fuga Bardet (10) e Caruso (13).

Tappa 16

La settimana decisiva per la Vuelta 2021 comincia con una frazione senza particolari difficoltà e adatta dunque alle ruote veloci. Attenzione, però, perché semprerebbe la classica tappa da fine giro in cui nessuno riesce a tenere la corsa chiusa e la fuga ottiene il via libera. La quota alta di Jakobsen parrebbe confermare questa ipotesi. Dainese (10), Demare (11), Trentin (15), Senechal (15), tra le quote più alte interessanti Vanmarcke (26), Mezgec (34), Modolo (41), Gibbons (67), Stybar (81).

Tappa 15

Ancora montagne e salite: ben quattro GPM anche se non durissimi. Prime tre ascese, in ogni caso, tutte di prima e seconda categoria, mentre l’ultima, a pochi chilometri dall’arrivo, è la più semplice essendo classificata di terza. Finale in discesa, potrebbe esserci qualche attacco anche se mettere in difficoltà in big non sarà cosa semplice. Kron (13), Bagioli (15), Vansevenant (21), Poels (34), Ion Izagirre (34), Calmejane (51).

Tappa 14

Giornata molto dura che chiamerà in causa scalatori e big di classifica: prima salita di terza, quindi difficilissima ascesa di prima categoria (Collado de Ballesteros, muro di 3 chilometri al 14% di media e massime del 20%), infine tratto di saliscendi che porta all’ultima asperità di giornata, ancora di prima categoria (Pico Villuercas, 14 chilometri al 6.2% di media e massime del 15% nell’ultima parte). Sulla salita finale si deciderà tutto, Roglic e Mas andranno all’assalto della roja adesso sulle spalle di Eiking: quasi impossibile che l’attuale leader resista. Per una volta interessante la quota di Roglic (5), ancor di più Mas (17), sorpresa Haig (34). Per l’eventuale fuga, Bardet (13) e Ciccone (41).

Tappa 13

Tappa interlocutoria in attesa delle grandi montagne. Praticamente nessuna difficoltà da segnalare, a parte il lungo chilometraggio e il caldo che sicuramente renderà la corsa ancora più faticosa. Qualche saliscendi nella parte iniziale, poi seconda parte quasi del tutto piatta per un arrivo adattissimo ai velocisti. Non c’è più Philipsen, ingiocabile Jakobsen. Demare (5.50), Meeus (17), Dainese sul podio.

Tappa 12

Altra frazione collinare mossa ma non troppo nella prima parte e più impegnativa nella seconda. Prima GPM di terza categoria, quindi a pochi chilometri dall’arrivo una più probante ascesa di seconda. Ultimo tratto in discesa e poi pianura, favorito l’arrivo della fuga dopo la zampata di Roglic nella tappa di ieri. Bagioli (18), Van Baarle (25), Sanchez (28), Champoussin (33), Aberasturi (40). 

Tappa 11

Percorso intenso dal primo all’ultimo chilometro: prima parte senza GPM ma che spezzerà il fiato dei corridori con saliscendi continui, qualche ascesa più impegnativa nella seconda parte con un GPM di seconda e lo strappo finale che toccherà il 20% di pendenza. Kron (10), Pidcock (18), Bagioli (20), Vansevenant (40).

Tappa 10

Dopo il primo giorno di riposo, ecco una tappa strana: quasi completamente priva di difficoltà per buona parte del percorso e poi improvvisamente impegnativa grazie a un GPM di seconda categoria che dalla cima condurrà i corridori al traguardo con una lunga discesa. Dovrebbe essere ancora giornata da fuga, tantissimi i nomi possibili. Matthews (11), Bagioli (13), Aranburu (23), Calmejane (34), Schachmann (34), Vansevenant (51).

Tappa 9

Si torna a salire, con una tappa complicata con quattro GPM. A metà corsa ecco il lunghissimo Alto Collado Venta Luisa, e nel finale sarà l’Alto de Velefique a chiudere i conti: 13,2 chilometri al 6.4% di media e 15% di massima. potrebbero giocarsela i big, ma anche i fuggitivi hanno carte interessanti da giocare. La Ineos proverà un attacco, tra i big occhio dunque a Yates (7). Tra le seconde linee belle le quote di Bardet (15), Mader (17), Padun (19), Carr (41), Dombrowski (81).

Tappa 8

Assisteremo con buona probabilità al quarto arrivo in volata. Tappa senza nessuna difficoltà, se si eccettua la possibile presenza del vento e dunque dei temutissimi ventagli che spesso possono ribaltare una corsa. La FDJ ha fatto già vedere una certa intraprendenza per quanto riguarda le accelerazioni in situazione di vento, chissà se Demare (5) riuscirà a finalizzare il lavoro dei compagni. Troppo basso Jakobsen.

Tappa 7

Prima vera tappa di montagna, con più di 3.500 metri di dislivello e ben 6 GPM impegnativi. Percorso duro fin dalla partenza, non ci sarà un metro di pianura e il ritmo sarà probabilmente alto. La tappa si concluderà sul Balcón de Alicante, 8.4 chilometri al 6.2% di media con punte del 14%. Spazio dunque agli scalatori, ancora buone chances per la fuga. Martin (26), Mader (29), Bagioli (29), Padun (41), Calmejane (67), Dombrowski (67).

Tappa 6

Percorso molto singolare, mosso nella prima parte e poi piatto al termine di una lunga discesa. Nel finale, però, occhio all’Alto de Cullera: 1,9 km al 9.4% di pendenza media saranno sufficienti a tagliare fuori i velocisti e lasciare spazio a scattisti, finisseurs e uomini da classica. Se troverà il colpo di pedale dei giorni migliori, luci puntate su Valverde (9), ma anche su Yates (13). Tra le seconde file, belle le quote di Bagioli (26) e Pidcock (41). Follia Kuss (126).

Tappa 5

Nemmeno l’ombra di una salita nella quinta frazione, che quasi certamente verrà dunque conclusa ancora in volata. Cassa per noi nella tappa 4, con la vittoria di Jakobsen nel testa a testa con Demare: scesa decisamente la quota dell’olandese, preferiamo prendere altre strade visto che gli sprint fino ad ora non hanno avuto un unico padrone. Occhio al vento, potrebbe fare bene un corridore da classica come Demare (4), in alternativa occhio a Molano (10).

Tappa 4

Ancora occasione per i velocisti dopo lo sprint al fotofinish della seconda frazione. Bellissimo testa a testa Jakobsen-Philipsen e spunto decisivo di quest’ultimo, potrebbe arrivare la rivincita? La quota è interessante. Jakobsen (4).

Tappa 3

Potrebbe già toccare ai big, visto che dopo una frazione sostanzialmente semplice (ma lunga) si scalerà il tosto Picón Blanco. Roglic pare già in ottima condizione, ma non è detto che non possano essere i fuggitivi a giocarsi la tappa. Bagioli (34), Grossschartner (41), Mader (81), Champoussin (81).

Tappa 2

Percorso privo di significative difficoltà, dovrebbe trattarsi della prima volata con le squadre fresche e pronte ad approfittare dell’opportunità. Occhio al ritrovato Fabio Jakobsen (3) e al rinomato treno Deceuninck.

Tappa 1

Breve cronometro a Burgos con distacchi che si prevedono minimi. Non escluse sorprese, visto che si giocherà tutto sul filo dei secondi. Quota ingiocabile per il favorito Roglic, non ne vale la pena. Tratnik (7), Schachmann (12), Simmons (41).

 

Pronostici Vuelta 2021, le quote antepost e i favoriti

Classifica generale

I book non hanno dubbi, e indicano Primoz Roglic come favorito principale. Per lo sloveno si tratterebbe della tripletta, a suggellare una stagione cominciata male con un Tour disastroso e proseguita alla grande con l’oro olimpico a cronometro. Kuss e Kruijwijk in appoggio al campione uscente. Le prime insidie per la Jumbo provengono dalla Ineos, con la coppia terribile Bernal-Carapaz: il colombiano punta al secondo grande giro stagionale, l’ecuadoriano ha il morale alle stelle dopo l’oro olimpico in linea. Agguerritissimo il team inglese, che schiera anche Adam Yates, Sivakov e Pidcock (altro oro a Tokyo 2020). Gli outsider pronti a ritagliarsi un posto almeno sul podio si chiamano Hugh Carthy, Mikel Landa, Enric Mas e Aleksander Vlasov.

Tra le possibili sorprese che potrebbero puntare alla top ten, il nostro Giulio Ciccone, Mark Padun e Romain Bardet. C’è anche Fabio Aru, e per il sardo si tratterà purtroppo dell’ultima corsa: al termine della Vuelta, il Cavaliere dei 4 Mori si ritirerà dal ciclismo professionistico.

Roglic 2.00
Bernal 4.50
Carapaz 9.00
Yates 13.00
Carthy 15.00
Landa 15.00
Padun 29.00
Pidcock 29.00
Lopez 34.00
Mas 34.00
Ciccone 41.00
Vlasov 41.00

Vincente: Bernal (4.50), sorprese Carthy (15) e Landa (15)

Sul podio: Carthy (3.25), Landa (3.25), Vlasov (6), Mas (7)

Classifica a punti

Classico percorso nervoso con volate ma anche tante occasioni per i finisseurs. Philipsen (5), Matthews (9), Trentin (15).

Classifica scalatori

A bocce ferme, questi potrebbero essere i nomi più interessanti. Padun (11), Bernal (15), Champoussin (34), Bardet (41), Aru (51), Vansevenant (51).

Classifica giovani

Ingiocabile Bernal (1.57), in alternativa Vlasov (5.50).

Classifica a squadre

Forse quota rischiosa per la Bahrain (1.90), in alternativa la Ineos (4.50).

Vittorie di tappa over 0.5

Aberasturi 6.00
Aranburu 5.00
Calmejane 5.50
Ciccone 2.75
Modolo 12.00
Padun 2.25
Planckaert 8.00
Pidcock 2.00
Senechal 9.00
Simmons 5.50
Trentin 2.25

 

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