A Ivrea dove il 10 giugno si vota per eleggere il sindaco, il Pd si gioca una partita importante: difendere una delle ultime ‘trincee’ del centrosinistra. Sul piatto temi come i parcheggi, il commercio, le Fondazioni del Comune. In lizza cinque candidati, per 13 liste. Il Pd ha schierato per il post Carlo Della Pepa, sindaco uscente, Maurizio Massimo Perinetti che corre per il centrosinistra. Poi ‘in sfida’ ci sono Stefano Sertoli, sostenuto da liste civiche e partiti di centrodestra, Massimo Fresc, per il M5S, Francesco Comotto espresso da una coalizione civica, Igor Bosonin per Casapound.
Mai come questa volta l’esito si profila incerto e la domanda è se Ivrea, da una vita amministrata dal centrosinistra, possa cambiare colore sospinta dal vento giallo-verde che soffia sull’Italia, e se i 5 stelle possano spuntarla proprio a ‘casa’ di Casaleggio. Ciò che è dato probabile è che non basterà il primo turno. Proprio da Ivrea, nel torinese, si è sviluppata la piattaforma Rousseau, fulcro del M5S. La città di Adriano Olivetti è un riferimento per Casaleggio. Non a caso è stata la prima tappa del tour di Di Maio per i banchetti sul contratto di governo. Davide Casaleggio si è impegnato in prima persona per Fresc. Il Pd schiera Perinetti, che ha al suo fianco il mago dei trapianti Mauro Salizzoni. Carroccio e Forza Italia, invece, hanno ‘scommesso’ sul ‘civico’ Stefano Sertoli, manager del settore editoriale. Lo scorso 4 marzo il Pd si è riaffermato come primo partito col 27%. Di seguito, il M5s al 24%, con la Lega al 18 e Fi all’11. Ecco perché lo scenario più probabile parrebbe un ballottaggio tra i dem e il centrodestra. Ma non sempre le amministrative fanno rima con le politiche. Soprattutto se al secondo turno dovessero approdare i grillini e il Pd. A quel punto Lega e pentastellati potrebbero rimettere in campo l’accordo nazionale per una Ivrea gialloverde.
Dal fronte dem, Andrea Benedino, assessore comunale uscente alla Cultura della amministrazione Della Pepa, rivendica il dossier della candidatura Unesco, partito dieci anni fa, per ‘Ivrea città industriale del XX secolo’: “Gli investimenti economici porteranno risultati positivi per l’intero tessuto di Ivrea nella cultura e nel settore della ricerca e della innovazione, questa è la nostra visione della città”. Per Sertoli la discontinuità col lungo passato delle giunte rosse parte da fattori “apparentemente banali”, “basta buche nelle strade, perché la svolta comincia anche così. E poi una viabilità che funzioni anche per il commercio. E spazio ai privati che possono investire in un nuovo progetto di città: ci sono e possiamo attrarli da noi”. E nello scenario di un ballottaggio Pd-Grillini?: “Non darei indicazioni di voto, chi vuole cambiare sa cosa scegliere”, risponde Sertoli.
Fresc, il candidato sindaco del M5S, che con la Lega sostiene il ‘governo del cambiamento’ di Conte, punta su “un turismo sostenibile in un Anfiteatro Morenico unico al mondo, e culturale anche con la proclamazione a sito UNESCO per le sue architetture e per la storia Olivetti”. Cosa farebbe Fresc se al ballottaggio andassero destra e Pd? O se la sfida fosse fra 5 Stelle e dem? Ecco la risposta del candidato grillino: “Di Maio, proprio qui ad Ivrea, ha confermato che localmente non si fanno alleanze, né si danno indicazioni di voto diverse da quelle per il M5S, idea che tutto il Movimento di Ivrea condivide. I nostri interlocutori restano i cittadini”.