Cala il trend dei positivi al Coronavirus in Italia: nelle ultime 24 ore sono stati 3.651, mentre ieri erano 4.401. I dati sono stati comunicati dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, tornato in conferenza stampa dopo il malessere dei giorni scorsi. Cala lievemente il numero dei morti che sono stati 889, rispetto ai 969 ieri. Il totale dei decessi nel nostro Paese ha superato quota 10mila. Quasi triplicati i guariti in un giorno: sono 1.434 contro i 589 di ieri. In totale sono oltre 12mila. Attualmente sono 3856 le persone in terapia intensiva.
La situazione in Lombardia
A comunicare i dati lombardi è stato l’assessore al Welfare Gallera. “I dati sono in linea, anche migliori di quelli di ieri per contagi e ricoveri, purtroppo invece resta costante quello più doloroso: i decessi legati al coronavirus sono simili a quelli di ieri in Lombardia, con 542 vittime. Il totale sale così a 5.944”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, nel consueto punto stampa sull’emergenza coronavirus. Gallera ha però sottolineato che i positivi sono aumentati di 2.117 contro i 2.409 di ieri, che portano il totale a 39.415. “Ma ci sono solo 15 ricoveri in più di ieri, che portano il totale a 11.152. Di questi, 1.219 in terapia intensiva, 27 più di ieri. Bene il dato sui dimessi – ha concluso Gallera – che sono 961 e che portano il totale a circa 9mila”.
In Lombardia la provincia più colpita è sempre quella di Bergamo, con 8.349, 289 più di ieri, quando però erano stati 602. A Milano il totale dei casi positivi è di 7.783, “314 più di ieri, quando però questo dato era di 547”.
L’assessore Gallera ha parlato anche dei tamponi. “Voglio fare chiarezza definitiva sui tamponi e su quello che facciamo in Regione Lombardia: per noi il punto di riferimento scientifico sono l’Istituto superiore di Sanità e il Consiglio superiore di Sanità” ha detto l’assessore. “All’inizio avevamo fatto un utilizzo ampio. Poi dal 26 febbraio il Consiglio ha detto di farli solo ai sintomatici, e pochi giorni fa l’Oms lo ha ribadito: vanno fatti solo a fasce mirate. Quindi non possiamo né abbiamo intenzione di fare tamponi a tappeto. Il 20 febbraio comunque avevamo 3 laboratori che processavano tamponi, siamo arrivati ad averne 22, con una capacità giornaliera di 5mila tamponi. Sono il maggior numero rispetto a tutte le regioni, e siamo arrivati oggi a 102mila: abbiamo fatto più tamponi di tutti. In ogni caso dal 23 febbraio abbiamo stabilito con ordinanza di controllare ogni giorno gli operatori sanitari: se la temperatura è oltre 37,5, si procede a fare il tampone. La stessa cosa la facciamo con i medici di medicina generale” ha precisato Gallera.
Visite a domicilio. “Adesso la priorità è curare tutti, non solo i pazienti negli ospedali ma anche chi è a casa magari con la febbre, o basta anche un raffreddore. Da giorni abbiamo attivato le unità di continuità assistenziale, a partire da Bergamo, che su segnalazione dei medici di famiglia vanno nelle case a visitare chi non sta bene. Abbiamo anche avuto l’orgoglio che una tv russa è venuta a riprendere il lavoro di queste unità” ha detto Gallera.