L’Italia chiama, l’Europa risponde. Per affrontare l’emergenza coronavirus il governo è pronto a varare una mini-manovra da 3,6 miliardi, puntando forte sull’ok dell’Ue a sforare il patto di Stabilità. E da Palazzo Berlaymont, dopo giorni di ‘aperturine’, è Paolo Gentiloni a tendere la mano: “Siamo pronti a usare tutte le opzioni possibili”. Il commissario all’Economia si spinge anche oltre, arrivando a dire che è arrivato il momento di utilizzare “ogni strumento politico necessario” per tutelare la crescita. In altre parole, Bruxelles mostrerà solidarietà e fiducia anche all’Italia, il Paese di gran lunga più colpito nel Vecchio continente con oltre 1.800 contagi. Si tratta di messaggi importanti, che vanno ad aggiungersi ad un annuncio significativo, ovvero la creazione di un ‘Corona response team’. La Commissione ha lanciato una task force ad hoc con Gentiloni e altri quattro commissari per valutare le richieste di ogni governo in tempi “non ordinari”. Già da oltre un mese sono stati intaccati settori come turismo (per i voli c’è già un crollo), trasporti e automotive, ma in generale sono le catene di approvvigionamento a essere in discussione.
Dal canto suo, l’esecutivo Conte ha già lanciato il decreto con le misure economiche per le zone rosse, ma entro venerdì potrebbe vidimare il suo piano d’emergenza con risorse eccezionali pari “allo 0,2% del Pil”. Nel pacchetto dovrebbero entrare il credito d’imposta per le aziende che abbiano subito un calo del fatturato superiore al 25%, come si è fatto per il terremoto e il contributo aggiuntivo per i fabbisogni operativi del servizio sanitario nazionale alla Cassa integrazione in deroga. Certo, ci sarà un passaggio in Parlamento per chiedere l’ok al Parlamento a sforare il patto, ma la direzione è segnata. Una linea d’azione forte che segue anche la Farnesina, dove domani sarà presentato il Piano Straordinario 2020 per la promozione del Made in Italy.
Con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ci sarà mezzo governo, compresi Roberto Gualtieri (Economia), Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) Teresa Bellanova (Agricoltura), Paola De Micheli (Trasporti) e Paola Pisano (Innovazione tecnologica e Digitalizzazione). “Sul tavolo metteremo 300 milioni a sostegno delle nostre imprese per il piano straordinario ‘Made in Italy’ e altri 350 milioni per il fondo di garanzia sulle esportazioni all’estero – rilancia l’ex capo politico del M5S – L’obiettivo è quello di elaborare una nuova strategia per rilanciare nel mondo il marchio “Italia’”. Chi darà una mano? I player istituzionali e privati coinvolti nel sostegno all’internazionalizzazione delle imprese, come l’Agenzia ICE, il Polo CDP-Sace-Simest, le principali associazioni di categoria (Unioncamere, Confindustria, R.ETE. Imprese Italia, ABI, Alleanza Cooperative italiane) e le associazioni del settore agroalimentare. Con un occhio già all’Expo 2020 in programma a ottobre a Dubai, già messo nel mirino come momento di rilancio della nostra immagine.