L’Italia supera i 100mila contagi da coronavirus (101.739): sono 4.050 casi in più rispetto a domenica. Ammontano invece a 14.620 i guariti: 1.590 in più, il numero più alto dall’inizio dell’emergenza. Fra loro anche il governatore del Lazio e segretario del Pd Nicola Zingaretti risultato negativo ai due tamponi consecutivi. E anche Piero Chiambretti, dimesso dall’ospedale. Sono 11.591 invece i deceduti, di cui 812 nelle ultime 24 ore. In evidenza nell’ambito del dato nazionale, anche il calo dell’incremento dei contagi in Lombardia: i positivi sono 42.161, con 1.154 nuovi casi.
E’ Franco Locatelli, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità (Iss) a fornire la lettura secondo cui “anche oggi assistiamo a dei dati, che con la sola eccezione dei deceduti, sono esattamente in linea di quelli degli ultimi giorni: calano i positivi e chi ha bisogno di terapia intensiva non è più marcatamente alto come nella scorsa settimana”. E “non è facile” fare una previsione sul picco, se saranno 5, 7 o 10 giorni. “Personalmente – sottolinea – preferisco valorizzare il rallentamento nella crescita degli infetti, la minore pressione sui pronti soccorso e sulle terapie intensive. Bisogna prevenire”. Per il numero uno del Css “è assolutamente importante non abbassare la guardia e sulle persone denunciate, spero seguiranno il trend dei contagiati, cioè andranno a deflettere. Proteggere gli altri vuol dire proteggere se stessi e viceversa, è un obbligo morale”.
Da 77 i laboratori impegnati nella diagnostica molecolare dell’infezione sono saliti a 126. Uno sforzo che Locatelli spiega così: “E’ ovvio che le regioni più popolose hanno più laboratori, ma tutte le Regioni sono coperte in questa prospettiva. Si è lavorato anche sulla validazione dei test che possono accorciare i tempi”.Intanto sul fronte della ricerca sono stati attivati 6 studi clinici e altri 2 hanno l’ ok dell’Aifa. Per il Css questo “dà un’idea dell’efficienza del sistema italiano”, rimarca Locatelli da cui però arriva un chiaro un monito.”Sulle persone denunciate, spero seguiranno il trend dei contagiati, cioè andranno a deflettere. Proteggere gli altri vuol dire proteggere se stessi e viceversa, è un obbligo morale”.
“Il rallentamento c’è”, per Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss). “Assistiamo a un appiattimento della curva, non ci sono ancora segnali di discesa ma va meglio. Le importanti misure adottate stanno mostrando i loro effetti”. Il mantra però è la cautela: “intanto arriviamo fino a Pasqua e poi guardiamo i dati per stabilire come procedere. Più preciso non riesco ad essere perché su questi temi non è possibile dare una risposta secca, va vista l’evoluzione dell’epidemia. Comunque la decisione finale non spetta a me”. Brusaferro precisa che “dobbiamo osservare un aumento quotidiano dei casi inferiore a quello delle 24 ore precedenti per alcuni giorni consecutivi. Il numero delle nuove infezioni si deve quindi ridurre significativamente. Per ottenere questo trend bisogna rispettare le misure del governo e fare anche molta attenzione all’isolamento dei positivi o dei loro contatti stretti. La sfida da una parte è certamente quella di garantire assistenza in ospedale ma anche quella di occuparsi di chi ha pochi sintomi. Questi cittadini devono fare l’isolamento, a casa o in una struttura protetta”.