egli Stati Uniti, mentre il numero di contagi del nuovo coronavirus continua ad aumentare nel Paese nordamericano. Potrebbe essere arrivato ai vertici della Casa Bianca, dopo che il presidente Donald Trump giorni fa si è sottoposto al test risultando negativo. Questa volta il tampone tocca al suo vice, Mike Pence, e alla moglie Karen, dopo che un membro dello staff è risultato positivo. Intanto, i contagi nel Paese sono ormai più di 20mila, con 260 morti. E, da una costa all’altra, uno statunitense su cinque ha ricevuto ordine di restare in casa per tentare di arginare il dilagare della malattia respiratoria Covid-19. Misure che potrebbero durare settimane, o forse mesi.
Pesante il bilancio dei contagi nello Stato di New York, tra i più colpiti, con oltre 10.400 casi, di cui oltre 6.200 nella metropoli. Il governatore Andrew Cuomo ha annunciato che sta lavorando a trasformare varie strutture, tra cui campus universitari, in ospedali temporanei, mentre a New York City e Long Island arriveranno 1,5 milioni di mascherine. Tre Stati stanno poi per ordinare a 70 milioni di persone di restare a casa: la California ha già iniziato a farlo venerdì, New York e Illinois seguiranno nel fine settimana, e Cunnecticut e Oregon si preparano a fare lo stesso. A New York tutti i lavoratori non essenziali devono restare a casa e i raduni di persone sono vietati, con eccezioni per acquisti di beni essenziali e lo sport.
Impazza intanto la polemica politica, mentre gli esperti valutano quale sarà l’impatto della pandemia sulla chance di rielezione di Trump. Il Washington Post ha ‘sganciato’ una notizia potenzialmente esplosiva per il repubblicano: avrebbe ignorato le segnalazioni ricevute a inizio gennaio dalle agenzie d’intelligence che lo avvertivano della gravità dell’epidemia in Cina. Citando fonti ufficiali informate, il Post spiega che le agenzie descrissero la natura e la diffusione del virus e il fatto che Pechino sembrava sottovalutarne la gravità, così come la potenziale necessità di misure di contenimento. Trump sminuì o non considerò i dossier: “Forse non se lo aspettava, ma molti altri al governo sì, semplicemente non hanno potuto far sì che lui agisse in merito”, ha detto una fonte al Post. Inoltre, prosegue, i consiglieri di Trump tentarono invano di convincerlo a prendere sul serio il virus. E, anche dopo i contagi negli Usa, affermano che Trump continuò a opporsi a definire il virus una minaccia grave. Il magnate ha replicato: “Penso l’articolo sia una vergogna”, “davvero inaccurato”, ha detto senza fornire spiegazioni o confutare il contenuto.