Ripresa Liga Spagna, i calciatori negano l’assenso al protocollo
Brusca frenata sulla ripresa della Liga in Spagna. L’assocalciatori non ha infatti dato l’assenso al protocollo per il ritorno in campo stilato dalla commissione sport. Il sindacato avrebbe chiesto chiarimenti su quali siano i rischi di contagio per i calciatori e quali siano le misure precise in caso di nuove positività.
“Vogliamo sapere qual è il reale rischio di contagio alla ripresa – si legge in una nota dell’Afe – se i test ai giocatori spettino al Ministero e come funziona il meccanismo di coordinamento in caso di inosservanza del protocollo; riteniamo che vadano previste sanzioni severe in casi del genere”.
Quindi l’assocalciatori spagnola sollecita il Governo Sanchez “a essere più esplicito su cosa accadrebbe in caso di nuove positività alla ripresa. Nulla viene specificato, se scatta la quarantena per tutta la squadra o se viene isolato solo il nuovo positivo”.
Il sindacato parla anche di rischi di incostituzionalità, se la quarantena fosse fuori da strutture Covid e in presenza di familiari, e chiede che in ogni caso l’eventuale ripresa preveda un intervallo di almeno tre giorni da partita a partita, e che durante gli incontri siano previste pause di ristoro per contrastare il forte caldo. Richiesto inoltre il divieto di giocare con temperature oltre 32 gradi.
L’ipotetica data per il ritorno in campo resta fissata per il 12 giugno, come da accordo tra il governo e la federazione. Via libera agli allenamenti individuali e ai test medici di rito dal 4 maggio, quindi via a sedute in piccoli gruppi di almeno sei giocatori a partire dal 18 maggio.
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