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Coronavirus, tornano tifosi allo stadio. Ma Lega protesta: Caos regna sovrano

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Tornano i tifosi negli stadi, seppure ad ingressi contingentati. Ma un altro mattone verso la ripartenza, proprio alla vigilia dell’inizio del massimo campionato di calcio, è pronto per essere posizionato. Il governo è infatti prossimo a dare un primo via libera a livello nazionale per l’apertura al pubblico negli eventi sportivi outdoor di mille spettatori, a partire dalle semifinali degli Internazionali d’Italia in corso al Foro Italico di Roma. L’annuncio è stato dato dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, sottolineando che nelle prossime ore verrà ufficializzata la decisione, frutto di una riunione avvenuta martedì scorso nella quale è stato ascoltato il capo dipartimento per lo sport. “Desidero ringraziare il ministro Speranza per la collaborazione e il Comitato tecnico scientifico per aver tempestivamente programmato l’audizione che ho richiesto”, ha spiegato Spadafora su Facebook sottolineando che “finalmente già a partire dalle semifinali e dalle finali degli Internazionali di tennis potranno assistere mille spettatori a tutte le competizioni sportive che si terranno all’aperto e che rispetteranno scrupolosamente le regole previste in merito al distanziamento, mascherine e prenotazione dei posti a sedere”.

Sarà dunque il Foro Italico, domenica e lunedì prossimi, il teatro ideale per dare un primo assaggio di normalità dopo lunghi mesi di chiusura, avviata con il lock down dello scorso marzo. L’apertura non può non coinvolgere tutti gli sport e dunque anche il calcio, che nei mesi scorsi ha fatto pressing per cercare di far tornare il pubblico negli stadi proprio alla vigilia della partenza dei campionati.

Su questo aspetto però si va ancora in ordine sparso. La Regione Emilia Romagna, con una ordinanza firmata dal governatore Stefano Bonaccini, ha subito concesso la deroga per l’ingresso di mille persone alle partite di serie A di Parma e Sassuolo, rispettivamente contro Napoli e Cagliari, in programma domenica prossima, dopo che era stato dato il via libera per l’afflusso di circa 13 persone al Gp di F1 del primo novembre a Imola. Per il resto si prosegue ancora in ordine sparso anche se la breccia aperta dal Cts resta il segnale simbolico di una prima fase di rinascita. La Figc, che sulla riapertura parziale degli impianti si era promessa di non insistere, proprio oggi ha confermato le porte chiuse per la gara del 7 ottobre della Nazionale contro la Moldova, spostata da Parma a Firenze, considerato che i protocolli vigenti prevedono ancora la disputa degli incontri senza pubblico. La Lega della massima serie invece ha affondato il colpo in serata. “La situazione che stiamo vivendo, alla vigilia della partenza della nuova stagione, è surreale. Abbiamo presentato a luglio un protocollo dettagliato di oltre 300 pagine per la riapertura parziale in massima sicurezza degli stadi, dettagliando per ciascun impianto le modalità attuative di ingresso, permanenza e deflusso dei tifosi. Al netto delle sacrosante deroghe concesse dalla Regione Emilia Romagna oggi, alla ripartenza del Campionato, il caos regna ancora sovrano”, ha sottolineato l’ad Luigi De Siervo, che chiede “per il rispetto che merita la nostra industria e i nostri tifosi che al più presto si faccia chiarezza sulla riapertura dei nostri stadi, seppur parziale e condizionata al rispetto delle condizioni di sicurezza per il pubblico”.

“La riapertura degli impianti per 1000 spettatori? Serve tempo, mi sembra che lo abbiamo sempre sostenuto. E’ chiaro che il mondo dello sport si augura che il prima possibile ci siano dei segnali positivi”, ha fatto sapere invece il presidente del Coni, Giovanni Malagò. “E’ stato un peccato non avere il pubblico a un Golden Gala strepitoso. Siamo andati al Mugello e andremo a Imola perché altri hanno rinunciato. Stiamo organizzando gli Internazionali d’Italia quando Madrid ha fatto un passo indietro. E la prossima settimana ci sarà il Mondiale di ciclismo a Imola. Tutto si può dire tranne che non stiamo facendo forse anche qualcosina in più di quello che ci si aspettava, poi le decisioni spettano a chi ha la responsabilità”, ha aggiunto il numero uno dello sport Italiano. Chi non ha nascosto la sua soddisfazione piena è Angelo Binaghi, presidente della Fit, che si era battuto fino all’ultimo, anche attraverso una serie di protocolli inviati alla regione Lazio, per avere il pubblico agli Internazionali e che adesso, proprio sul finire del torneo, avrà la possibilità di aprire le porte del Foro. “E’ fatta. Sono contento e fiero di aver combattuto una battaglia giusta e di aver trovato nel ministro Spadafora una persona che ha avuto l’onestà intellettuale di capire l’ingiustizia e l’assurdità di una decisione di cui noi e le grandi manifestazioni eravamo vittime. Con una discriminazione rispetto alle manifestazioni più piccole, o di certe regioni rispetto ad altre, che ha penalizzato centinaia di migliaia di appassionati di tutti gli sport. E’ stata sanata una ingiustizia”. Il via libera del Comitato tecnico scientifico è dunque un primo passo verso la normalità, come si evince anche dalle parole di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza: “Se mi chiedessero di aprire a mille persone per il derby di San Siro? Risponderei che siamo stati bravi al contenimento del virus, quindi si potrebbe aprire – ha spiegato – Da parte mia non c’è alcun pregiudizio, condividiamo l’approccio prima la salute, se viene tutelata, si può cominciare a prendere in considerazione soluzioni di questo genere”. Sembra dunque che per lo sport ci sia un bagliore in fondo al tunnel.

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