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Coronavirus, Usa: sarà Pearl Harbor’. A NYC leggero calo dei decessi

Foto AP-LaPresse - Tutti i diritti riservati

 “Sarà un momento Pearl Harbor, un momento 11 settembre”, “la settimana più difficile e più triste”. Il Chirurgo generale degli Stati Uniti Jerome Adams, portavoce di Washington sulla salute pubblica, usa toni drammatici e fa riferimento a guerre e terrorismo per avvertire i cittadini statunitensi dei giorni tragici che li attendono, mentre il mondo affronta la pandemia di Covid-19. Sono ormai più di 1,2 milioni le persone di cui a livello globale è stato confermato il contagio del nuovo coronavirus individuato a dicembre in Cina, mentre più di 67mila sono morte. Dati che sottostimano la realtà, come gli esperti hanno ormai chiarito. Le persone guarite sono più di 250mila, mentre l’Organizzazione mondiale della sanità Europa ha stimato che il 95% dei decessi noti ha riguardato persone di oltre 60 anni d’età.

 Gli Usa restano il Paese con il più alto numero di contagi: sono aumentati a più di 320mila, con oltre 9.100 morti. L’epicentro è New York City, ma almeno 400 malati sono deceduti anche in Louisiana e 500 in Michigan, soprattutto a Detroit. La esponenziale diffusione del virus ha provocato una caotica quanto disperata ricerca di materiale medico ed equipaggiamenti protettivi, scatenando una disputa al vetriolo fra i governatori e l’amministrazione di Washington. Proprio a NY, il governatore Andrew Cuomo ha ringraziato la Cina per aver inviato mille ventilatori, mentre il presidente Donald Trump accusava gli Stati di fare richieste esagerate. Anche lui, però, dopo che ha sminuito la malattia e che continua a scalpitare per far ripartire l’economia (le presidenziali saranno tra appena 7 mesi), ha ammesso che il Paese sta per affrontare le settimane più difficili.

 Nel frattempo, lo Stato di New York tira un (incerto) sospiro di sollievo: nelle ultime 24 ore ha registrato un leggero caro dei decessi, potenzialmente il segnale di un rallentamento dei contagi. Cuomo ha precisato che i morti sono aumentati di 594, arrivando a 4.200, mentre erano stati 630 il giorno prima. I casi sono oltre 122mila. Sono diminuiti anche i ricoveri in terapia intensiva, le persone da intubare, e sono aumentate le dimissioni dagli ospedali. Ma è troppo presto per capire se la pandemia sia al picco, ha frenato Cuomo: “Potremmo essere vicini, oppure il picco potrebbe essere un plateau e potremmo essere lì”. Ha chiesto ai newyorkesi di restare vigili e rispettare rigidamente il distanziamento sociale. “Il coronavirus è veramente feroce, è un assassino efficiente. Le persone molto vulnerabili devono restare isolate e protette”, ha aggiunto.

 Il democratico ha ribadito poi che il sistema sanitario resta sovraccarico, con almeno 16mila persone ricoverate. Il governo federale ha destinato mille medici, infermieri e altri operatori allo Stato, di cui 325 in arrivo a New York City. E sul tema è tornato il sindaco Bill de Blasio, che ha chiesto sia redatta una lista federale di operatori sanitari, citando un prevedibile “enorme aumento” di malati di Covid-19 nelle prossime settimane. Alla metropoli, ha detto, serviranno 45mila medici, infermieri e tecnici, per superare l’emergenza. Questo mentre la città ha già dovuto far ricorso a ospedali da campo e a una nave-ospedale della Marina.

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