La Turchia non conosce pace, dopo la strage di Capodanno a Instabul. Un’esplosione si è verificata vicino al tribunale di Smirne e almeno tre persone sono rimaste ferite. Due assalitori, armati con kalashnikov e granate, sono stati uccisi dalla polizia dopo uno scontro a fuoco. Un terzo assalitore sarebbe in fuga. Una decina di persone sono rimaste ferite, fra cui due poliziotti. L’esplosione è stata causata da un’autobomba. Tra i morti ci sono un poliziotto e un dipendente del tribunale. Il governatore di Smirne, Erol Ayyildiz, ha dichiarato che in base agli elementi a disposizione sinora sembra che l’attacco sia riconducibile al Pkk. “Uno scontro si è verificato dopo che i nostri poliziotti hanno voluto fermare un’auto a un posto di blocco di fronte al tribunale Bayrakli. In quello scontro, i terroristi hanno fatto detonare l’autobomba mentre tentavano di fuggire”, ha detto Ayyildiz in interviste in diretta tv.
La tensione è altissima dopo l’assalto alla discoteca Reina, rivendicato dallo Stato islamico, in cui hanno perso la vota 39 persone. Le ricerche del killer si concentrano su diverse famiglie originarie dell’Asia centrale, i cui componenti sono stati arrestati proprio a Smirne. Il vicepremier Veysi Kaynak ha dichiarato che l’attentatore è presumibilmente un cinese uiguro e la Turchia ha determinato i suoi possibili nascondigli e collegamenti. Secondo un altro vice primo ministro turco, Numan Kurtulmus, servizi di intelligence stranieri potrebbero aver avuto un ruolo nell’organizzazione della strage.