Una Corte d’appello federale degli Stati Uniti ha accolto la richiesta dell’amministrazione Trump di mantenere in vigore per ora i dazi di ampia portata imposti dal presidente, ma ha accettato di accelerare l’esame del caso quest’estate. Lo riporta il Wall Street Journal (WSJ), spiegando che la Corte quindi ascolterà le argomentazioni verbali in via accelerata in estate. La Corte, precisamente, ha prorogato la precedente sospensione temporanea di una decisione del tribunale che aveva ritenuto che Trump fosse andato oltre i suoi poteri con l’imposizione dei dazi.
Dazi, Lagarde: “Politiche commerciali coercitive non sono soluzione”
“Le politiche commerciali coercitive non sono una soluzione sostenibile alle tensioni commerciali di oggi”, ha invece dichiarato la presidente della Bce, Christine Lagarde, parlando alla People’s Bank of China, la Banca popolare cinese, a Pechino. “Nella misura in cui il protezionismo affronta gli squilibri, non lo fa risolvendo le cause alla radice, ma erodendo le fondamenta della prosperità globale. E con Paesi ormai profondamente integrati attraverso catene di approvvigionamento globali, ma non più allineati dal punto di vista geopolitico come in passato, questo rischio è più grande che mai. Le politiche commerciali coercitive sono molto più suscettibili di provocare ritorsioni e portare a risultati reciprocamente dannosi”, ha aggiunto Lagarde.
Media: Usa e Cina raggiungono accordo su quadro generale
Nel frattempo i negoziatori di Stati Uniti e Cina hanno concluso due giorni di intensi colloqui affermando di aver concordato un quadro generale per rimettere in carreggiata la tregua commerciale e ridurre le tensioni tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta il Wall Street Journal. I rappresentanti dei due paesi hanno dichiarato che il quadro ristabilirà essenzialmente un accordo raggiunto in Svizzera il mese scorso. Il patto aveva portato entrambe le parti a ridurre i Dazi e si basava in parte sulla promessa di Pechino di accelerare il rilascio delle licenze per l’esportazione di minerali rari, mentre i negoziati proseguivano.
