Il presidente Donald Trump ha dichiarato che potrebbe aumentare i dazi sulle importazioni di automobili “in un futuro non troppo lontano”. Lo riportano i media statunitensi. “Per difendere ulteriormente i nostri lavoratori dell’industria automobilistica, ho imposto tariffe 25 percento su tutte le automobili straniere, e gli investimenti nella manifattura americana e nell’industria automobilistica stanno crescendo rapidamente”, ha detto. “E potrei aumentare ulteriormente le tariffe in un futuro non troppo lontano”, ha aggiunto.
Solo ieri, 11 giugno, una Corte d’appello federale degli Stati Uniti ha accolto la richiesta dell’amministrazione Trump di mantenere in vigore per ora i dazi di ampia portata imposti dal presidente, ma ha accettato di accelerare l’esame del caso quest’estate. Lo riporta il Wall Street Journal (WSJ), spiegando che la Corte quindi ascolterà le argomentazioni verbali in via accelerata in estate. La Corte, precisamente, ha prorogato la precedente sospensione temporanea di una decisione del tribunale che aveva ritenuto che Trump fosse andato oltre i suoi poteri con l’imposizione dei dazi.
Nel frattempo proprio in questi giorni i negoziatori di Stati Uniti e Cina hanno concluso due giorni di intensi colloqui. Una volta concluso il vertice, hanno dichiarato di aver concordato un quadro generale per ‘rimettere in carreggiata’ la tregua commerciale e ridurre le tensioni tra le due maggiori economie mondiali.
Questa mattina, 12 giugno (ora italiana), il Presidente Usa Donald Trump ha dichiarato che stabilirà tariffe doganali unilaterali con i partner commerciali nelle prossime una o due settimane, prima della scadenza del 9 luglio. Lo riferisce la BBc sul sito web. Il Presidente degli Stati Uniti- riporta la Bbc – ha affermato che invierà lettere che specificano i termini dei nuovi accordi con altri Paesi prima della scadenza del 9 luglio.
La Borsa di Tokyo ha ceduto lo 0,67%, in scia alle parole di Trump che ha annunciato lettere per introdurre dazi unilaterali entro una-due settimane verso altri Paesi questa mattina.
I mercati asiatici hanno registrato scambi con andamenti contrastati dopo l’arresto del rally di Wall Street. Gli investitori non sembrano aver reagito in modo significativo ai risultati dell’ultimo round di negoziati commerciali tra Cina e Stati Uniti. I futures statunitensi sono scesi mentre i prezzi del petrolio sono aumentati. Mercoledì, l’S&P 500 ha perso lo 0,3%, segnando il primo calo in quattro giorni. Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso invariato e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,5%.
L’andamento è stato più forte sul mercato obbligazionario, dove i rendimenti dei titoli del Tesoro si sono attenuati dopo che un rapporto ha mostrato un aumento dell’inflazione inferiore a quello previsto dagli economisti il mese scorso. Ciò ha alimentato le aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve entro la fine dell’anno.
