Il taglio ai sussidi alle fonti fossili contenuta nell’ultimo decreto Sostegni è ”presa in giro”. Lo afferma la deputata di FacciamoECO Rossella Muroni che si augura come il governo possa ”cambiare rotta” e smetterla anche di ”penalizzare” le rinnovabili usate per coprire l’attenuazione del caro-bollette. ”Con il decreto Sostegni – afferma Muroni – il governo penalizza le rinnovabili, che insieme a efficienza e risparmio energetico sono la giusta risposta contro crisi climatica e caro-energia, anziché intervenire sui guadagni fantastici delle aziende che estraggono idrocarburi o alzare le ridicole royalties che le compagnie versano allo Stato per estrarre gas e greggio”. ”Il provvedimento – continua la deputata di FacciamoECO – mette a copertura degli interventi contro il caro-energia i proventi dalle aste della CO2 e i profitti di alcune rinnovabili. Più una piccolissima ridicola parte di Sussidi ambientalmente dannosi (Sad), contributo che le anticipazioni indicavano nella risibile cifra di 105 milioni. E ora che il decreto è stato pubblicato siamo oltre il ridicolo, siamo alla beffa”.
”Gli effetti del decreto Sostegni sui Sad sono addirittura inferiori alle attese – spiega Muroni – la relazione tecnica al provvedimento quantifica il contributo dei sussidi dannosi per l’ambiente alla mitigazione del caro-bollette in appena 24,11 milioni di euro per il 2022. Cifra che scende addirittura a 17,14 per il 2023, 20,28 per il 2024 e a 20,25 dal 2025 e che deriva dalla soppressione della riduzione dell’accisa per i carburanti utilizzati nel trasporto ferroviario e dell’esenzione dall’accisa sui prodotti energetici impiegati per la produzione di magnesio da acqua di mare”. Quindi, ”di fronte agli oltre 13 miliardi di sussidi versati ai fossili nel 2020 secondo le stesse stime del ministero della Transizione ecologica, 24 o 17 milioni sono davvero una presa in giro”. ”Spero che il governo cambi rotta in fretta, iniziando dall’ascolto degli operatori delle rinnovabili – conclude Muroni – auspicabile poi che l’esecutivo lasci adeguato spazio al Parlamento per correggere le misure del decreto Sostegni, che si preoccupi finalmente delle misure per semplificare il sistema del permitting per le fonti pulite e che avvii un graduale e serio taglio dei sussidi dannosi per l’ambiente”.