La quota vincente
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Elezioni, Nord leghista e Sud grillino. Scompaiono anche le roccaforti rosse

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Al Nord ha trionfato la Lega, al Sud il Movimento Cinque Stelle. Le Regioni rosse si sono sbiadite e il Carroccio si è imposto anche in territori dove alla scorsa tornata era inesistente. Questa la fotografia dell’Italia dopo il voto di ieri. Matteo Salvini sfonda nelle valli lombarde. Il Pd conquista solo due Regioni: la Toscana di Matteo Renzi e il Trentino Alto Adige della ministra uscente Maria Elena Boschi.

Secondo Maurizio Pessato di Swg sondaggi, il fatto che il Movimento Cinque Stelle abbia trionfato al Sud non va letto all’interno di uno spostamento di partito dei votanti del meridione. Semplicemente “il M5S – sottolinea Pessato – si è presentato come proposta di cambiamento. Finora le persone si erano fidate delle forze tradizionali e ora hanno scelto in massa un’opzione diversa. La popolazione del Sud Italia ha ritenuto che il Movimento fosse in grado di tirarli fuori dalla disattenzione”.

Ecco di seguito i dati Regione per Regione.

IN VENETO TRIONFO DEL CENTRODESTRA – Il centrodestra vince tutto in Veneto. La Lega è il primo partito nel Veneto col 33%. Il Movimento 5 Stelle è il secondo partito col 24,5%. Crollo per il Pd che mai, con il 16,5, è stato così in basso: nel 2013 aveva fatto il 23%.

LOMBARDIA – In Lombardia confermati i pronostici delle scorse settimane. La Lega prevale su Forza Italia, con un distacco ben superiore a quello della media nazionale. Milano è in controtendenza rispetto al dato nazionale e lombardo con il Pd (in caduta libera a livello nazionale e regionale) primo partito attorno al 27%.

BASILICATA AL MOVIMENTO CINQUE STELLE – In Basilicata, con il 40%, ha stravinto il Movimento cinque stelle, che eleggerà alla Camera anche il presidente del Potenza calcio, Salvatore Caiata, espulso una decina di giorni fa dal Movimento perché indagato per riciclaggio. Il M5S ha vinto anche gli altri due collegi uninominali lucani. Per il Pd non ce l’ha fatta  giornalista Francesca Barra, candidata all’uninominale alla Camera nel collegio Matera – Melfesem, che con il centrosinistra ha raccolto solo il 18% dei voti.

TOSCANA MENO ROSSA – È una Toscana molto meno rossa quella che emerge dal voto delle politiche. Al Senato la coalizione guidata da Matteo Renzi non si spinge oltre il 34,22% con un Pd al 30,66%, con +Europa che si avvicina ma non raggiunge la soglia dello sbarramento del 3% e le liste Insieme e Civica popolare ben al di sotto dell’1%. Alla Camera il centrosinistra si attesta sul 33,69%, con il Pd che scende sotto la soglia del 30%, fermandosi al 29,7%, la lista +Europa che arriva solo al 2,88% e le liste minori con percentuali dell0 0,74% per Insieme e dello 0,41%  per Civica popolare.
Il Centrodestra al Senato arriva al 32,23%, con la Lega a far la parte del Leone al 17,68%, staccando di quasi sette punti Forza Italia al 10,20%; Fratelli d’Italia sfiora il 4%, mentre non raggiunge l’1% Noi con l’Italia. Alla Camera centrodestra al 32,06% con Lega al 17,39%, Forza Italia al 9,95%, Fratelli d’Italia al 4,17% e Noi con l’Italia ancora allo 0,57%. Per il Movimento cinque Stelle il 24,69% ottenuto alla Camera e il 24,36% al Senato costituiscono un ulteriore trampolino di lancio.

MARCHE AI GRILLINI – Nelle Marche avanzata travolgente del Movimento 5 stelle, seguito dal centrodestra, mentre il Pd si ritrova al terzo posto. I democratici non vincono nessuna delle sfide dei collegi che si giocano tutte tra M5s e i candidati della coalizione di centro destra, con il Pd in genere al terzo posto ben distanziato. A farne le spese tra gli altri il ministro dell’Interno Marco Minniti, che correva nel collegio di Pesaro Urbino. A Macerata, invece, teatro della sparatoria da parte di Luca Traini, il centrodestra risulta in testa nell’uninominale della Camera con il partito di Matteo Salvini primo per consensi.

LA SICILIA E’ GRILLINA – Il M5S ha vinto tutti i 28 collegi uninominali in Sicilia. Un ‘cappotto’ che si era già verificato nel 2001 con il centrodestra che vinse contro il centrosinistra. A darne l’annuncio ufficiale sui social è il leader del M5S siciliano Giancarlo Cancelleri. La coalizione di centrodestra è vicino al 30 per cento dei voti, con Forza Italia tra il 20 e il 21 per cento, seguito dalla Lega al 5 per cento circa. Batosta per il centrosinistra che si attesta sul 14-15 per cento.

CAMPANIA – Schiacciante la vittoria del M5S in Campania, nel quale spicca il plebiscito di Napoli, con Roberto Fico che nel suo collegio uninominale porta a casa il 58 per cento. Il Pd si ferma sotto al 20 per cento, al terzo posto. Il partito di Di Maio, che ha stracciato nel suo collegio Sgarbi, diretto antagonista candidato per il centro destra, vince a mani bassa in quasi tutti i seggi uninominali. In Campania 2, nei quattro collegi del Senato fa 4 su 4 mentre sono aperte ancora alcune sfide che comunque vedono in largo vantaggio i candidati del Movimento 5 Stelle.

UMBRIA: CENTRODESTRA FA IL PIENO – In Umbria netta vittoria del centro destra che fa suoi tutti i collegi uninominali. Profonda sconfitta del Pd che deve registrare la mancata elezione alla Camera, tra l’altro, dell’ex ministro Cesare Damiano e del sottosegretario Gianpiero Bocci.
Al Senato, nel collegio di Perugia, Franco Zaffini, FdI, ha ottenuto il 36,6% dei voti contro il 30 del parlamentare uscente del Pd Giampiero Giulietti. In quello di Terni Donatella Tesei, Lega, si attesta al 38,3% precedendo Marco Moroni, M5S, al 27,8% e Simonetta Mignozzetti, Pd, 25,7%. Alla Camera, nel collegio di Perugia Emanuele Prisco ottiene il 34,4% dei voti a fronte del 31 del segretario regionale del Pd Giacomo Leonelli. In quello di Foligno Riccardo Augusto Marchetti, Lega, è al 37,7% contro il 27,8% di Gino Proietti Di Manici, M5S, e il 27,7 di Bocci. Nel collegio di Terni Raffaele Nevi, FI, ottiene il 37% contro il 28,9 di Lucio Riccetti, M5S, e il 25,5% di Damiano.

PIEMONTE – In Piemonte il Movimento 5 Stelle va oltre il 30%, la Lega si attesta al 18%, più di Forza Italia, che si ferma al 13%. Crolla sotto il 20% il Pd. Piemonte 1 vede M5s al 27%, Pd al 23%, Lega al 19%, Forza Italia al 12%. Piemonte 2 è trionfo Lega al 27%, M5s 23,5%, Pd 18%, Forza Italia 15%. Se andiamo a Torino succede però che il primo partito diventa il Pd con il 26%, poi M5s 25,5%, Lega 17%, Forza Italia 12%.

LAZIO – A Roma e nel Lazio il Movimento Cinque Stelle è in linea con il risultato nazionale. Centrodestra prima coalizione, con Forza Italia tallonata da vicinissimo dalla Lega. Pd sopra il 20%, a guidare una coalizione dove +Europa conquista due parlamentari all’Uninominale, Emma Bonino al Senato e Riccardo Magi alla Camera. Da notare il trionfo della Lega che sfiora l’11%. Unica nota positiva per il Pd è l’exploit di Paolo Gentiloni che, nel collegio uninominale alla Camera di Roma Centro, si attesta il 41,9%.

LIGURIA – Il centrodestra vince con il 37,47% dei voti, pari a 290.486 su 1.229.500 aventi diritto, oltre 7 punti percentuali sopra al 30,28% dell’M5S.

PUGLIA – L’altro ‘cappotto’ del Movimento Cinque Stelle, oltre alla Sicilia, si registra anche in Puglia. Il grande sconfitto è Massimo D’Alema che ha avuto un tracollo nel suo collegio storico salentino di Nardò dove corre per l’uninominale al Senato per Leu. Per lui la percentuale si ferma al 3,9%, poco sopra la media regionale presa dal partito di Grasso, ed è ultimo tra i candidati. Nel collegio vince, come quasi ovunque in Puglia, il candidato del M5s, Barbara Lezzi (39.84%), secondo è il candidato del centrodestra, Luciano Cariddi (35,17%), e terza la candidata del centrosinistra, Teresa Bellanova, viceministro uscente del Pd che ha ottenuto il 17.2%

SARDEGNA – Il Movimento 5 stelle in Sardegna supera di poco 42% alla Camera, mentre al Senato si attesta sul 41,6. Crolla il Pd, che governa l’isola con una maggioranza di centrosinistra, fermandosi al 14,7% alla Camera e al 15,3% al Senato. Per il secondo posto tra i partiti alle spalle del ciclone 5 stelle, è testa a testa con Forza Italia, che si attesta sul 15,1% alla Camera e 14,3% al Senato. Bene la Lega, alleata con il Partito Sardo d’Azione: 10,9% alla Camera e 11,8% al Senato.
 

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