Niente miracoli. Soprattutto se mancano volontà, coraggio e furia agonistica. La Lazio saluta l’Europa League finendo battuta 2-0 dal Rennes, nella sfida per la quale era necessario quantomeno vincere per poi sperare in una eventuale vittoria sul Cluj del Celtic sconfitto invece dai romeni per 2-0. Ma fin dai primi minuti la formazione di Inzaghi, imbottita di riserve, ha mostrato la sua faccia più triste, scarica, demotivata, poco incline alla battaglia e all’arrembaggio optando tutto sul campionato e tralasciando il torneo continentale alla luce anche di una qualificazione già comunque compromessa (segnata dalla stranissima sconfitta subita nella prima partita contro il Cluj). L’assenza di tiri in porta nel primo tempo fotografa al meglio l’atteggiamento avuto dalla squadra di Inzaghi che ha cercato di scuotere e motivare i suoi senza però ottenere grandi risultati. Il gol subito su calcio d’angolo realizzato da Gnagnon al 30′ è anche frutto di una ‘dormita’ collettiva, indice della scarsa attitudine nell’affrontare un match che doveva essere giocato senza calcoli ma che la Lazio ha subito interpretato nel peggiore dei modi concedendo fin dai primi minuti l’iniziativa agli avversari senza mai pungere o tentare di ribaltare il match una volta in svantaggio. All’87’ il raddoppio dei francesi ancora con Gnagnon.
Europa League, Rennes-Lazio 2-0. Biancocelesti eliminati
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