Quando il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha iniziato a parlare durante la manifestazione dei sovranisti a Milano, è stato sventolato da una finestra del palazzo di fronte al palco uno striscione con la scritta Restiamo umani #stayhuman, da una persona vestita da Zorro. Inizia all’insegna della protesta l’appuntamento a Milano di Matteo Salvini in vista delle elezioni europee.
Il leader della Lega punta a entrare nella storia. L’obiettivo è portare in piazza Duomo 100mila persone per l’appuntamento più importante della campagna elettorale in vista delle elezioni europee. Sono infatti 11 le delegazioni di partiti stranieri che partecipano alla manifestazione organizzata dalla Lega nel cuore del capoluogo lombardo, perché quello che si terrà il 26 maggio sarà “un referendum tra la vita e la morte”, come lo ha definito Salvini.
Il leader leghista chiede una prova di forza: nessuno resti davanti al pc per seguire l’evento da Facebook, nonostante le innumerevoli dirette social del vicepremier, ma scenda in piazza. “Prendere l’ombrello e se nevica i doposci”, esclama. Provocatoriamente, il primo a rispondere all’invito è Carlo Calenda, capolista nel nord est per il Pd, che, commentando ai manifesti lanciati on line dalla Lega sulla manifestazione con vari personaggi e la scritta: ‘Lui non ci sarà’, garantisce la sua presenza in prima fila. Senza scorta e senza cordoni ma pronto a un confronto con Salvini e i suoi elettori.
Ad attendere il leader del Carroccio e gli altri 11 esponenti dei partiti sovranisti europei (da Marine Le Pen all’olandese Geert Wilder fino a un europarlamentare dell’ultradestra tedesca di AfD) ci sono anche controcortei di opposizione e ‘balconiadi’: gli striscioni appesi ai balconi delle case contro il ministro dell’Interno e le sue politiche. Per partecipare all’evento lanciato dai Sentinelli in rete c’è anche un vademecum per “dare il benvenuto a Salvini” a suon di lenzuoli dalle finestre. Arci, Mediterranea, Insieme senza muri hanno poi lanciato la caccia al tesoro dall’evocativo titolo ‘dove sono i 49?’ (riferimento ai 49 milioni di euro spariti dalle casse del Carroccio): in giro per la città sono stati appesi 49 striscioni e la sfida è trovarli tutti prima di domenica. In palio “la splendida occasione di vincere un Pupazzo di Zorro” come quello che, come scrive Chiara Giannini nel libro intervista Io sono Matteo Salvini, fu rubato al vicepremier all’asilo. Il leader leghista abbozza (“Basta che stiano tranquilli e non aggrediscano i poliziotti, ognuno può fare quello che vuole”) e va avanti promettendo che sabato in piazza ci sarà “l’Europa della speranza, l’Europa che cambia, l’Europa del futuro rispetto a quella della Merkel, di Macron e della finanza”.
La Lega ha pronta una coreografia tutta tricolore per celebrare la propria giornata di piazza. Sono attesi bus da tutta Italia, ad eccezione della Sicilia. Salvini sarà in testa al corteo, che sfilerà su un percorso da Porta Venezia a piazza Duomo, e chiuderà poi il comizio dopo aver lasciato la parola ai suoi ospiti stranieri. Oltre a Le Pen, Wilders e ai tedeschi di Alternative fuer Deutschland, hanno confermato la loro presenza anche gli austriaci di Fpo, i finladesi del Finns Party e i partiti euroscettici di Bulgaria (Volya), Slovacchia (lo Sme Rodina), Repubblica Ceca (l’Spd), Estonia (Ekre), Belgio (Vlaams Belang). La Lega vuole schierarli tutti anche, dalla ‘internazionale sovranista’, restano fuori i polacchi di Diritto e Giustizia (Pis), guidati da Aleksander Kaczynski e gli ungheresi di Viktor Orban, premier e leader di Fidesz, incontrato da Salvini pochi giorni fa a Budapest.