Alex Stamos, capo della sicurezza di Facebook, ha ufficializzato il suo cambio di ruolo dopo l’anticipazione del New York Times che ne aveva annunciato le dimissioni in seguito allo scoppio del caso Cambridge Analytica, società che avrebbe ricevuto, in violazione delle politiche della piattaforma, i dati di circa 50 milioni di utenti, utilizzati poi per fini di campagna elettorale. Stamos ha scritto su Twitter: “Nonostante i rumors, sono ancora completamente impegnato nel mio lavoro in Facebook. E’ vero, però, che il mio ruolo è cambiato. Attualmente sto spendendo più tempo nell’esplorazione dei rischi sulla sicurezza e lavorando sulla sicurezza delle elezioni”.
Despite the rumors, I’m still fully engaged with my work at Facebook. It’s true that my role did change. I’m currently spending more time exploring emerging security risks and working on election security.
— Alex Stamos (@alexstamos) 19 marzo 2018
Secondo quanto riferito, Stamos avrebbe deciso già a dicembre di lasciare Facebook, ma sarebbe rimasto all’interno per agevolare il passaggio del suo lavoro ad un successore. Né Facebook né Stamos hanno detto per quanto tempo rimarrà ancora all’interno dell’azienda.
Mentre la società di Zuckerberg continua a sprofondare in borsa, lo scandalo sulla Cambridge Analytica si allarga. Un’inchiesta sotto copertura di Channel 4 News ha rivela come la società di consulenza abbia influenzato le campagne elettorali di vari Paesi anche attraverso tangenti, ex spie, false identità e ricatti sessuali.
Il notiziario britannico ha filmato segretamente alcuni membri della società mentre spiegano come incastrano i politici. “Manda qualche ragazza al candidato”, questa la risposta del capo Alexander Nix a chi gli chiede come raccogliere materiale sugli avversari politici. E aggiunge che le ragazze ucraine sono “molto belle” e che la cosa “funziona molto bene”. In un altro caso invece spiega: “Offriremo al candidato un’ingente somma di denaro per finanzare la sua campagna, registreremo tutto, copriremo la faccia dell’uomo e pubblicheremo tutto su Internet”.