Duro intervento del governatore del Veneto, Luca Zaia, sulle riaperture dei confini dei vari Paesi europei, alcuni dei quali – come la Grecia – sarebbero al momento negate agli italiani. “Non mi sta bene quando ci additano come Wuhan d’Europa, perché noi siamo stati sotto i riflettori semplicemente perché qui il virus è arrivato prima che negli altri Paesi. Ma non capisco perché oggi si debbano aprire i confini magari francesi e i nostri no, quando la Francia ha avuto la stessa pandemia, solo più tardi. Il Ministero degli Esteri deve farsi sentire, ma ormai siamo ai tempi supplementari”, ha dichiarato Zaia nella consueta conferenza stampa sull’emergenza coronavirus in diretta Facebook.. Il vero tema è però la regia comunitaria che non c’è. Perché l’Austria può decidere da sola? Qui è tutto fai da te, non c’è riferimento europeo. Ma io mi rifiuto di pensare che anche a livello europeo si possa aprire a macchia di leopardo”, ha aggiunto il presidente del Veneto.
Zaia è intervenuto anche sulla questione della riapertura tra le regioni italiane. “Penso che sia fondamentale non aprire a macchia di leopardo, ma capisco anche le preoccupazioni di alcuni colleghi, che si sentono un po’ la mamma dei loro cittadini e vogliono proteggerli. Ma abbiamo necessità di spostarci e io mi auguro che si possa aprire tutti insieme, anche a livello europeo”, ha sottolineato.
Il governatore del Veneto, intanto, ha emesso una nuova ordinanza valida dal 1° al 15 giugno. “Da lunedì la mascherina la porti solo nei luoghi chiusi e dove c’è assembramento all’aperto: ad esempio al mercato ti metti la mascherina. Quando vai a camminare non la usi, ma te la porti dietro e se incontri qualcuno la puoi indossare. Per quanto riguarda gli ombrelloni, con un accordo tra gentiluomini abbiamo stabilito i 12 metri quadrati”, ha spiegato Zaia. Gli altri punti principali sono: “Le case di riposo: le riapriamo con delle linee guida, sia per i visitatori sia per gli ospiti. Le terme: i nostri gestori avevano le lacrime nei giorni scorsi. Sbloccarle era fondamentale, soprattutto da un punto di vista economico. E infine la semplificazione per i centri estivi, basta una comunicazione al Comune e l’accordo tra genitore e gestore”.