“Parliamo di globalizzazione, di come è cambiata e di come cambierà ancora. Dall’abbondanza all’abbastanza non è del tutto negativo: abbastanza vuole dire che c’è tutto quello che serve. Uno dei problemi che avremo di fronte nel lungo termine, e che riguarda soprattutto i giovani, è il fatto che lo sviluppo come l’abbiamo visto negli ultimi decenni ha cominciato a deprivare il pianeta di risorse. Dobbiamo essere più attenti, stiamo cambiando il pianeta e dobbiamo prendercene la responsabilità. Abbastanza vuole dire, se ci sono da fare dei sacrifici, farli, in vista di un futuro più equilibrato e meno rischioso”. Così il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, a margine del Festival Internazionale dell’Economia di Torino, dove viene illustrato il report ‘Dall’illusione dell’abbondanza all’economia dell’abbastanza’ a cura del Centro di ricerca Einaudi. La presentazione si è tenuta al Grattacielo di Intesa Sanpaolo, in un panel di cui fa parte anche l’economista Mario Deaglio. L’Italia nel report viene paragonata a un calabrone. “Ha due alette corte, un corpaccione che ti fanno dire ‘quella roba lì non volerà mai’ e invece in qualche modo sta a galla. I dati che sono appena usciti dicono che stiamo a galla, mentre i tedeschi stanno andando a fondo”, spiega Deaglio.
Festival economia, Gros-Pietro: “Da abbondanza a economia dell’abbastanza, Italia è come calabrone”
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