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Fifa all’attacco sulla Superlega: “Chi ci gioca sarà bandito da tutte le competizioni”

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Più che un avvertimento assomiglia ad una autentica minaccia. Chi gioca la Superlega europea è fuori da tutto il calcio internazionale: è la ‘sentenza’ della Fifa che decide di entrare a gamba tesa in merito al progetto di un campionato dei campionati europeo su cui da mesi si batte in particolare il presidente del Real Madrid, Florentino Perez. Con le sei confederazioni continentali il massimo organismo calcistico internazionale punta così dritto all’obiettivo disinnescando subito, senza che ci possano essere diverse interpretazioni, quella che per la Fifa appare una idea da abbandonare in fretta e non perseguire più. In una nota sottolinea con forza che una tale competizione non sarebbe riconosciuta né dalla Fifa né dalla rispettiva confederazione a cui fa riferimento il singolo club. Di conseguenza, qualsiasi società o qualunque giocatore coinvolto in tale competizione non sarebbe autorizzato a partecipare a nessuna competizione organizzata dalla Fifa o dalla rispettiva confederazione. Dunque niente Champions League così come niente Europei, Mondiali, Coppa America o competizioni delle singole confederazioni. “Secondo lo statuto della Fifa e delle Confederazioni, tutte le competizioni dovrebbero essere organizzate o riconosciute dall’ente competente al loro rispettivo livello, dalla Fifa a livello globale e dalle confederazioni a livello continentale”, si legge ancora nella nota. Questo significa che le Confederazioni riconoscono il Mondiale per club Fifa, nel suo formato attuale e nuovo, “come l’unica competizione per club a livello mondiale, mentre la Fifa riconosce le competizioni per club organizzate dalle Confederazioni come le uniche competizioni continentali per club”.

Non c’è dunque da ‘inventarsi’ nulla di diverso è quanto fa intendere la Fifa. “I principi universali di merito sportivo, solidarietà, promozione e retrocessione e sussidiarietà sono le fondamenta della piramide calcistica che garantisce il successo globale del calcio e sono, come tali, sanciti dalla Fifa e dagli statuti della Confederazione”, tiene a ribadire l’organo internazionale aggiungendo che il calcio ha una storia lunga e di successo proprio “grazie a questi principi”. Per il presidente della Fifa, Gianni Infantino (che ha firmato il comunicato insieme a Shaikh Salman bin Ebrahim Al Khalifa, presidente Afc, Constant Omari, presidente facente funzioni Caf, Vittorio Montagliani, nunro uno della Concacaf, Alejandro Domínguez, a capo del Conmebol, Lambert Maltock, alla guida Ofc, Aleksander Ceferin, presidente Uefa) “la partecipazione alle competizioni globali e continentali dovrebbe sempre essere vinta sul campo”. Del progetto Superlega avanzato dai top club il presidente del Real Madrid ne aveva parlato pochi giorni fa anche con i massimi vertici della Juventus. E a schierarsi pubblicamente per questo tipo di competizione c’era stato nei mesi scorsi anche Josep Maria Bartomeu, ex presidente dimissionario del Barcellona. Ad ottobre rivelò che qualora il club fosse rimasto sotto la sua presidenza sarebbe tornato a spingere per una Superlega. Ad opporsi con forza è la Lega Serie A. Paolo Dal Pino, rieletto presidente (riservandosi però di accettare l’incarico) è stato netto e categorico: “Sapete che per noi la Superlega non esiste, riteniamo ci siano competizioni come la Champions ed Europa League a cui si possono fare delle modifiche. Ma no alla Superlega”. A nutrire dubbi sulla fattibilità dell’operazione si era espresso Javier Tebas, numero uno della Liga spagnola. “Se l’ipotesi fosse seria non sarebbe più clandestina. Tanti la sognano o sono a favore”, dichiarò mesi fa, “ma quando arrivano alla realtà si accorgono che è impossibile dal punto di vista giuridico ed economico”.

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