Kyle Lowry sbaglia il tiro della vittoria per i Raptors centrando il bordo del tabellone dall’angolo e i Golden State Warriors riescono a riportare a Oakland le finali Nba. Alla Jurassic Park Arena di Toronto, finisce 106-105 per i californiani. Si giocherà venerdì notte (alle 3 italiane) e i Warriors, in casa, proveranno a pareggiarla. Ma dovranno farlo senza il grande Kevin Durant che è rientrato dalla lunga assenza, ha giocato (molto bene) il primo quarto e 134 secondi del secondo segnando 11 punti. Poi si è fatto male di nuovo alla caviglia destra e ha dovuto lasciare il campo zoppicando, aiutato dai medici e dai fisioterapisti. Per lui la serie sembra assolutamente finita.
E’ stata la partita di Steph Curry (31 punti) e Clay Thompson (26). Curry è diventato il sesto giocatore dell storia Nba a segnare almeno 30 punti in dieci partite di playoff. Prima di lui ci sono riusciti Michael Jordan (23), LeBron James (20), Shaquille O’Neal (16), Kobe Bryant (13) e Kareem Abdhull Jabbar (10): l’elite assoluta di questo sport.
Dalla parte dei Raptors di Nick Nurse c’è stato un grande Kawhi Leonard (26 punti). Lo hanno aiutato Gasol (17 con una grande partita), Lowry (18, ma con l’errore decisivo), Ibaka (15) e VanVleet (rivelazione della serie, 11). Il coach dei Warriors Steve Kerr ha trovato punti da Cousins (14) e Green (10), ma non sarà semplice per lui affrontare di nuovo questi Raptors senza Kevin Durant. Tenendo conto del fatto che, in queste finali, i canadesi sono già stati capaci di vincere alla Oracle Arena.
Il punteggio è andato a strappi con i Golden State capaci di portarsi spesso in vantaggio (anche di 14 punti nell’ultimo quarto) e i Raptors pronti a recuperare ogni volta che si è acceso Leonard. A Oakland saranno sempre gli stessi a decidere: Curry e Thompson da una parte, Leonard e Lowry dall’altra. La sensazione è che l’uomo decisivo dovrà uscire dagli altri: Ibaka, Gasol, Siakam e VanVleet tra i canadesi; Green, Igoudala, Cousins tra i californiani.